Caserme, fortini e castelli. Un tesoro dal Demanio torna al Friuli

Il Consiglio dei ministri ha deciso di trasferire 26 beni demaniali alla Regione

Martedì 19 Settembre 2023 di Antonella Lanfrit
Castello di Gradisca d'Isonzo

Per ognuno dei 26 centri interessati, sono immobili e aree che racchiudono una storia, hanno un significato, sono stati oggetto anche di qualche idea di nuova destinazione, sempre che se ne fosse avuta la proprietà. Ebbene, da ieri amministrazioni comunali, associazioni, cittadini e molti altri soggetti possono pensare che dalle speranze si passi ai fatti, in virtù della decisione che ha assunto il Consiglio dei ministri, quella di trasferire ben 26 beni demaniali alla Regione, la quale, a sua volta, li potrà destinare agli enti locali che amministrano i territori in cui tali beni insistono.

Quinti ad esempio i Comuni di competenza.

La decisione

Non è la prima volta che il Demanio trasferisce beni, ma questa volta ci sono trasferimenti "di peso", luoghi e edifici i cui nomi sono conosciuti ai più: l'ex caserma Cantore di Tolmezzo, per esempio, il parco del Rivellino e il Forte a Osoppo, il valico doganale a Coccau (confine di Stato tra l'Italia e l'Austria, nel territorio di competenza del Comune di Tarvisio), ma anche una postazione di artiglieria a San Martino al Tagliamento, in provincia di Pordenone. Dunque, una notizia positiva per paesi e città che tornano a poter pensare di avere nelle proprie disponibilità terreni e beni dei quali fino ad ora non potevano disporre. Sono beni che, in buona parte, raccontano parecchio della storia del Friuli Venezia Giulia: regione che è stata teatro di scontri cruenti durante le guerre del Novecento, lasciando ovunque i segni dell'organizzazione militare, e regione che, finito il secondo conflitto mondiale, è stata "attrezzata" per essere la prima linea di difesa nel caso un'invasione comunista dall'Est. Da qui, le innumerevoli servitù, in alcuni casi militari, come le caserme, in altri "semplicemente" del demanio statale, anche perché in area di confine. La notizia del via libera del Governo allo schema di decreto legislativo che era stato predisposto dalla Commissione paritetica presieduta dalla docente dell'Università di Udine, Elena D'Orlando, è stata diffusa subito con soddisfazione dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, la cui città, Pordenone, ha trasferimenti che interessano via Roveredo. «Il Consiglio dei ministri di oggi (ieri per chi legge, ndr) ha approvato, su proposta del ministro degli Affari Regionali, Roberto Calderoli, lo schema di decreto legislativo in cui è previsto il trasferimento alla Regione Friuli Venezia Giulia di beni immobili dello Stato - ha detto -. Si tratta di 26 beni immobili che la Regione potrà a sua volta trasferire ai Comuni o ad altri enti pubblici. Lo schema di decreto legislativo - ha proseguito Ciriani - è un ulteriore passo dell'attuazione dello Statuto speciale della Regione».

La mappa

L'elenco dei beni ricadenti nel patrimonio disponibile dello Stato e nel demanio storico artistico sin qui gestiti dall'Agenzia del demanio e ora in transito verso la Regione sono: ad Ampezzo due porzioni di Col di Ul e anche i fortini Avinal, Cjastielat e Cretis; a Chiopris beni immobili statali; a Chiusaforte l'ex palazzina degli alloggi demaniali; a Cividale l'ex Caserma Francescatto; a Pontebba l'ex sbarramento difensivo «San Rocco»; a Gradisca d'Isonzo l'intera caserma Toti Bergamas e, addirittura, il castello. Tornando tra le montagne friulane, a Ugovizza di Malborghetto, via libera per il ritorno a proprietà regionali dell'ex sbarramento difensivo «Valbruna»; a Maniago tutta l'area del condominio Baldassarre. Osoppo si riapproprierà di un'area e un luogo importante, che potranno essere d'ora in poi vissuti ancora di più di quanto non lo siano stati sin qui: il parco del Rivellino e il forte di Osoppo, quasi un simbolo per il paese. Di forte in forte, lo Stato cede la proprietà alla Regione anche dell'ex forte di Sedegliano; a Sutrio saranno di proprietà le fortificazioni; a Camporosso saranno di nuovo nella completa disponibilità del territorio l'ex polveriera e la scuola dell'infanzia. Poco distante, a Fusine un frammento di terreno in prossimità del confine di Stato e i fortini che ci sono sul Monte Forno. A Coccau lo Stato "dismette" il valico doganale. Tolmezzo vede più vicina la possibilità di mettere mano a una riqualificazione della Caserma Cantore, che è stata trasferita insieme al poligono di tiro. A Pordenone è trasferita via Roveredo e San Martino al Tagliamento potrà contare sulla postazione di artiglieria. «Al ministro per gli Affari regionali e le autonomie della Repubblica italiana Roberto Calderoli e all'intero Governo va il plauso per aver accolto una richiesta avanzata dal Friuli Venezia Giulia, dando così seguito all'attuazione di ciò che prevede lo Statuto speciale della nostra Regione», ha detto il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga

Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 09:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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