Bufera nel calcio dilettanti: partenza a rischio sciopero. Presidenti contro la riforma

Riunione bollente tra le società della regione. In bilico la prima giornata dei campionati

Mercoledì 2 Agosto 2023 di Cristina Turchet
Bufera nel calcio dilettanti: partenza a rischio sciopero. Presidenti contro la riforma

Calcio dilettanti in fibrillazione anche in Fvg. La nuova riforma dello sport continua a far discutere.

Sul piatto l'introduzione della figura del lavoratore sportivo (sia egli giocatore, allenatore, massaggiatore, preparatore atletico o volontario) con tutti gli oneri che questo comporta, compresa la stipula di un contratto ad hoc per tutte le figure. In altre parole, ai presidenti viene addossato il ruolo di datore di lavoro e i volontari spariscono. Società sportive sempre più aziende, insomma. Un tutt'uno tra serie D e Seconda, tra Cjarlins Muzane o Chions tra Arzino o Pro Fagnigola che sia. Al Teatro "Pasolini" di Cervignano, lunedì erano rappresentate una sessantina di società. Tutte concordi sul fatto che così come è l'impianto di legge non si può andare avanti. Si rischia il collasso. Un grido d'allarme partito dal basso, che vuol essere recepito nelle stanze che contano. Siano esse quelle del governo o quella della Figc. Così, se una ventina di club hanno già pagato le tasse d'iscrizione ai campionati, le altre hanno fatto fronte comune: staranno alla finestra fino allo scadere del termine perentorio (giovedì 10 agosto alle 16). Un primo passo per manifestare concretamente il dissenso.


ANIMI CALDI
Non è finita qui, perché tutti i presidenti (o delegati) presenti si sono dichiarati disponibili a non far scendere in campo le proprie squadre. Uno sciopero "bianco" che potrebbe protrarsi ben oltre che la giornata d'esordio. Quella a teatro è stata una serata interlocutoria. Adesso si sta stilando una lettera d'intenti da far pervenire al presidente del comitato regionale della Figc, Ermes Canciani, con preghiera di farla recapitare a Roma dove domani si riunisce il consiglio federale. Nero su bianco che nel contempo sarà spedito - via pec - a tutte le società del Fvg. La richiesta è quella di rispondere sì o no alle proposte fatte, in modo tale da creare un movimento di protesta compatto. Un movimento, partito dal basso, con cui chi di dovere dovrà comunque fare i conti.


I DISSIDENTI
A muoversi sono stati i presidenti della Pro Cervignano (Giorgio Tellini) e del Trivignano (Matteo Menarbin). Non è un caso che già alcuni segretari volontari di società abbiano alzato bandiera bianca demandando il lavoro tra carte, regolamenti e oneri vari direttamente ai presidenti. Adesso, probabilmente, ci si sta rendendo conto di cosa comporta (e comporterà) mettersi al passo con una riforma che "spara nel mucchio". Si volevano colpire le società sportive solo di nome e non di fatto? O colpire chi, sotto le mentite spoglie di atleti, allenatori e figure varie, percepiscono rimborsi equiparabili a veri e propri stipendi? Tutti d'accordo, ma questa Riforma - votata trasversalmente - rischia di diventare un boomerang. E allora a essere colpiti in piena faccia non saranno i presidenti di società, i giocatori, gli allenatori e quanti altri gravitano nel variegato mondo dei dilettanti. Lo saranno anche le amministrazioni comunali e regionali che rischiano di trovarsi in mano impianti senza voci.

Ultimo aggiornamento: 12:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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