La badante infedele svuota il conto dell'anziana: citate anche le Poste

Giovedì 13 Gennaio 2022 di C.A.
Il tribunale di Pordenone
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SACILE - Sta affrontando il vaglio dell’udienza preliminare la vicenda giudiziaria che vede una badante di 75 anni, Salvina Squizzato, originaria di Padova, sospettata di circonvenzione di incapace, autoriciclaggio e distruzione di cadavere della 91enne che assisteva e che avrebbe fatto cremare troppo in fretta.

La vicenda coinvolge anche l’ex direttrice delle Poste di Sacile, Paola Orso, a cui la Procura contesta le ipotesi di favoreggiamento reale e personale per non aver segnalato le operazioni sospette fatte dalla badante. Il gup Giorgio Cozzarini ieri ha rinviato ogni decisione a marzo, perché la parte civile, il figlio e il nipote dell’anziana costituiti con l’avvocato Giulia Volpatti, ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione a citare in giudizio anche Poste Italiane in qualità di datore di lavoro della direttrice, in ordine alla responsabilità civile in caso di una condanna.


IL PROCESSO


Alla prossima udienza si conosceranno le strategie difensive. L’avvocato Nisco Bernardi, che tutela la badante, ribadisce che si tratta di un processo indiziario fondato sul presupposto che l’anziana fosse incapace, quando «invece era lucida e diede precise disposizioni» sui suoi risparmi. La difesa di Orso, l’avvocato Paolo Dell’Agnolo, puntualizza che l’indagine interna di Poste Italiane non sollevò alcun rilievo sull’operato della responsabile della sede di Sacile, tanto che quando la direttrice chiese il trasferimento le confermarono la fiducia assegnandole un’altra sede. A marzo, inoltre, verrà riunito al procedimento madre un ulteriore fascicolo relativo a reati fiscali contestati alla Squizzato in seguito alla mancata denuncia dei redditi ottenuti con i soldi dell’anziana.


LA VICENDA


I fatti si snodato tra 2017 e 2018. La 75enne prestava assistenza a Maria Nives Marchioni, deceduta in casa la notte del 28 dicembre 2017 alla presenza della sola badante, lasciando un figlio disabile e con gravi deficit psichici. La morte fu accertata dal medico di turno alle 5 del mattino e alle 14.05 la salma fu consegnata a Cervignano per la cremazione dal titolare delle pompe funebri, Evelino Salvador, teste chiave per quanto riguarda l’accusa più orribile, la distruzione di cadavere. Ma Salvador, che in questa vicenda era stato anche indagato, nel frattempo è mancato e non potrà raccontare cosa sia realmente accaduto.


LE ACCUSE


Il pm Andrea Del Missier ipotizza che la badante abbia sottratto alla sua assistita 700mila euro. L’inchiesta partì dalla segnalazione dei parenti quando si accorsero che i conti della 91enne erano stati svuotati. Dalle indagini emersero dubbi sulla badante, che in più tranche avrebbe prelevato denaro dopo aver indotto la 91enne ad aprire un libretto postale, per il quale si era fatta fare la delega e consegnare la tessera. Fu poi trovato un testamento olografo in cui l’anziana lasciava tutto alla badante, non al figlio, come indicato nelle precedenti ultime volontà.


TESSERA BANCOMAT 


Secondo l’accusa, avrebbe anche indotto la Marchioni a darle la tessera bancomat di un conto corrente, e ancora ad aprire un altro libretto postale e a cointestarglielo, e un altro ancora dove si era fatta accreditare la pensione della 91enne e sul quale aveva pieno potere di agire. Da registrare, inoltre, il tentativo della badante, fallito perché il notaio si era accorto dello stato di incapacità mentale dell’uomo, di acquistare una casa di proprietà del figlio della Marchioni con gli stessi soldi di quest’ultimo. La Finanza aveva infine registrato, tra febbraio 2017 e gennaio 2018, trasferimenti di denaro attraverso una girandola di libretti di risparmio postale zeppi di operazioni di versamento e prelievo in contanti o attraverso vaglia postali. 

Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 09:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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