AZZANO DECIMO - Indiani, pakistani, albanesi, romeni. Il sindaco di Azzano Decimo Massimo Piccini ha incontrato una delegazione della comunità albanese che risiede e lavora sul territorio. L’idea è quella di lavorare sull’integrazione a 360 gradi. L’iniziativa è targata centrodestra ed è firmata anche del consigliere comunale con delega alle politiche dell’integrazione, Ervin Ramaliu, di origini albanesi.
Il primo incontro era rivolto alla comunità albanese.
I DETTAGLI
In precedenza il consigliere Ramaliu aveva spedito una lettera alle famiglie albanesi, spiegando il progetto: «Vogliamo coinvolgere le comunità straniere in una iniziativa per chi è arrivato a far parte del nostro paese provenendo da uno Stato estero. La loro, è anche la mia esperienza – ha precisato – . Sono arrivato in Italia dall’Albania oramai da 20 anni, e pochi mesi fa finalmente ho ottenuto la cittadinanza. A giugno mi sono candidato alle elezioni comunali per rappresentare le esigenze di chi ha una storia che parte da lontano, e desidera integrarsi in questa comunità. Sono stato eletto in consiglio comunale, e il sindaco mi ha affidato, un compito importante, l’incarico di tenere i rapporti con le comunità straniere presenti nel comune di Azzano Decimo».
Un Comune che da tempo lavora sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione, grazie alle precedenti amministrazioni, ma con questa iniziativa spiega l’assessore Locatelli: «Vogliamo analizzare la situazione dei cittadini stranieri residenti, approfondire le problematiche e proporre delle azioni per migliorare la loro integrazione sul territorio. Che non sia, insomma, la solita cena, ma la possibilità di entrare a far parte delle associazioni di volontariato del territorio, ad esempio. Azzano è da sempre una cittadina aperta, inclusiva, accogliente, ma lo deve essere di più. Le tante comunità straniere arricchiscono la nostra cittadina con le loro culture - sottolinea Locatelli -. Questo primo incontro con la comunità albanese e delle altre, la prossima sarà la comunità indiana, la più grossa con i pakistani, vuole approfondire la relazione nei confronti delle persone che vivono e abitano qui, e favorire un’integrazione reale, con progetti strutturati. Un importante ruolo lo faranno i mediatori culturali, che ascolteranno, un paio d’ore a settimana in municipio l’utenza straniera - e conclude -. Sono convinto, che dal confronto con altre culture si impara sempre tantissimo».