TALMASSONS - Storie di ordinaria burocrazia italiana. Si potrebbe così riassumere la disavventura che ha visto protagonista, suo malgrado, Giovanna Milana, 25enne schiacciatrice americana che milita nella Serie A2 Femminile di volley nelle fila del CDA Talmassons. Motivo del contendere: il rinnovo (negato) della tessera sanitaria.
LA SEGNALAZIONE
«Durante questa stagione – si legge - il Distretto Sanitario di Latisana facente parte dell’Azienda Sanitaria del Friuli Centrale mi ha negato l’iscrizione all’assistenza sanitaria obbligatoria. La mia società, ossia la Volley Talmassons, dopo aver cercato di tutelarmi in tutti i modi senza successo si è rivolta alla Federazione Italiana Pallavolo. Quest’ultima, ottenuti i chiarimenti normativi dall’Ufficio Visti del CONI che confermavano la tutela sanitaria obbligatoria a me riservata che tutti gli altri atleti extracomunitari hanno attualmente in Italia, provvedeva ad inoltrare tali informazioni all’Azienda Sanitaria Regionale e al Distretto Locale, invitandoli a regolarizzare la mia posizione. Ad oggi mi continua ad essere negato tale diritto a cui si aggiunge una profonda delusione nel sentirmi dire che la Federazione più di così non può fare. Poiché uno dei primi diritti di un atleta, anzi di una persona, è la tutela sanitaria, in questo paese chi mi dovrebbe tutelare? Non posso accettare che tale tutela mi venga negata da interpretazioni personali della normativa che vanno controcorrente rispetto a quanto succede nel resto di Italia».
COSA SUCCEDE ADESSO
Adesso la patata bollente è nelle mani di Coni, Legavolleyfemminile e Fipav. A tal proposito l’Ente presieduto da Malagò, tramite l’Ufficio Tesseramento Fipav ha citato l’Art. 27 T.U.I. che stabilisce che gli sportivi ingaggiati da Società professionistiche rientrano nei cosiddetti “Casi Particolari” ovvero equiparati ad un documento rilasciato per “Lavoro Subordinato/Sport” o “attività sportiva”. Inoltre cita la Circolare del Ministero dell’interno datata 02/03/2007, secondo cui la normativa che disciplina l’ingresso ed il permesso di soggiorno degli sportivi non comunitari è da estendersi anche a coloro che svolgono attività dilettantistica, purchè sempre nell’ambito sportivo di alto livello di una delle Federazioni Sportive Nazionali riconosciute dal CONI. Ora si attende di sapere se Milana riuscirà ad ottenere l’agognato documento prima di far rientro negli States al termine della stagione agonistica.
LO SPIRAGLIO
L’Azienda sanitaria ha comunque confermato la disponibilità a rivedere la propria posizione «qualora emergano per il caso in esame ulteriori elementi o pareri giuridici (da parte di enti sovraordinati), quali la Regione e il Ministero della Salute».
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