Va a passeggio con i suoi due cani: «Azzannati da un dobermann, violenza inaudita»

Lunedì 28 Febbraio 2022 di Susanna Salvador
Un dobermann
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PORDENONE - Stava passeggiando con i suoi due cani, due Cavalier King di undici e tre anni, in piazzetta Costantini, in centro città a Pordenone.

Erano circa le 19.30 di giovedì scorso. «Uno dei due si era fermato ad annusare qualcosa quando, all’improvviso - racconta la donna ancora sotto choc - ho visto una massa scura avventarsi di corsa sul cane più giovane con una violenza inaudita. Ho cominciato a urlare chiedendo aiuto e ho cercato di togliere il mio cane da quella morsa. Ma il Dobermann era talmente forte che sono caduta a terra. Dopo è arrivata la padrona che è riuscita a tiralo via».


I SOCCORSI


Lì vicino, prosegue la donna, pordenonese da sempre, c’erano dei poliziotti che stavano identificando un gruppo di stranieri e hanno visto a scena. «Il cane era pieno di sangue - spiega con la voce incrinata -, i poliziotti si sono avvicinati e mi hanno detto che sanguinavo pure io e che se volevano, mi portavano al pronto soccorso. Ma ho detto loro di no, perché dovevo pensare al mio cane». La donna, con quel batuffolo di pelo sanguinante in braccio, è andata faticosamente a casa, incapace di reagire, e subito dopo ha portato l’animale ferito alla clinica veterinaria di Sacile, dove è stato ricoverato. Dopodiché c’è stato un consulto da un noto veterinario di Treviso che ha confermato che il cane ha perso la vista da un occhio.


LA PAURA


«Dolore e soprattutto stupore per tanta violenza - sottolinea la donna -. Ho chiamato la polizia locale per denunciare l’accaduto, ma mi hanno detto che non serviva, che aspettavano le carte della clinica veterinaria. Ora ho paura a uscire con i cani e mi chiedo come sia possibile che il Dobermann non fosse tenuto a guinzaglio. Mia figlia, quando ha saputo cosa era successo, è scesa a chiedere spiegazioni alla padrona del cane, ma ha ricevuto come risposta soltanto insulti». 


L’ESPERTA


L’avvocato Alessandra Marchi, interpellata ieri mattina sull’accaduto, del quale non era a conoscenza, ha spiegato che «la prima cosa da fare è identificare la proprietaria del cane “morsicatore” e di conseguenza lo stesso animale, per mettere in atto un protocollo per la tutela della salute pubblica». Ha poi indicato un percorso di educazione per il cane, che deve essere assicurato, e un altro per fare ottenere il patentino di idoneità del cane “morsicatore” alla padrona. Come sempre la colpa non è del cane, ma di chi non sa come tenere un animale.

Ultimo aggiornamento: 17:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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