Camponogara. Onichini chiede la messa alla prova: ​«Così posso lavorare e aiutare la mia famiglia»

La compagna non sarebbe in buone condizioni di salute e Onichini vorrebbe aiutare economicamente lei e i figli

Venerdì 23 Dicembre 2022 di Marco Aldighieri
Walter Onichini chiede la messa alla prova
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LEGNARO/CAMPONOGARA - Il macellaio di Legnaro Walter Onichini, ora residente a Camponogara in provincia di Venezia, attraverso il suo legale Ernesto De Toni ha chiesto la messa alla prova. Condannato in via definitiva a 4 anni, 10 mesi e 27 giorni di reclusione per il reato di tentato omicidio, perchè sparò a uno dei tre ladri entratigli in casa il 22 luglio del 2013, vuole scontare la sua pena a casa per aiutare economicamente la famiglia e poter andare a lavorare.

L'udienza, davanti al giudice del Tribunale di sorveglianza, è stata fissata per il prossimo 18 gennaio. In caso di sentenza positiva il macellaio potrà di nuovo occuparsi della sua impresa, rispettando però le misure restrittive a cui sarà sottoposto.

La vicenda

All'alba del 22 luglio 2013 Walter Onichini, svegliato da alcuni rumori al pian terreno della sua abitazione di Legnaro, aveva imbracciato il fucile e vedendo tre persone che cercavano di fuggire da casa sua, aveva sparato dal balcone. Uno dei tre ladri, l'albanese Elson Ndreca, l'aveva anche colpito alla milza e al rene sinistro, causandogli una perforazione gastrica. Poi, aveva detto Onichini, se l'era caricato in macchina per portarlo in ospedale. Per la Cassazione quella era una versione «inattendibile». Secondo la pubblica accusa e i giudici supremi, infatti, Onichini voleva disfarsene credendolo morto e scaricandolo in un campo da cui il ladro era riuscito a salvarsi solo grazie al grido d'aiuto lanciato da un passante che, ore dopo, l'aveva visto agonizzante. Cassata quindi anche la legittima difesa.

Il ladro

Ndreca, ladro di professione, da Milano era venuto a casa di Onichini proprio per commettere il colpo e per questo era stato condannato a 3 anni e 8 mesi di carcere. Non ha però scontato un giorno di carcere perchè è irreperibile. Di lui si sono perse le tracce, forse è rientrato in Albania. Ndreca si era anche costituito parte civile nel processo a Onichini, chiedendo e ottenendo un risarcimento danni di 24.500 euro. Soldi che il macellaio non riesce a versare perchè l'albanese si è volatilizzato. Ndreca a sua volta dovrebbe risarcire il macellaio con 15 mila euro, oltre ai 5 mila euro per le spese processuali. Ma non è finita qui perchè il ladro, anche ieri, avrebbe dovuto essere davanti al Gup Claudio Marassi perchè accusato di falsa testimonianza per non avere fatto i nomi dei suoi complici. Le udienze sono state sempre rinviate a causa della sua assenza. Così il prossimo 25 gennaio il giudice dovrà valutare come applicare la legge Cartabia, nel caso appunto di un imputato irreperibile.

La richiesta di grazia

Il legale Ernesto De Toni il 17 novembre dell'anno scorso ha presentato al magistrato di sorveglianza la domanda di grazia per il suo assistito Walter Onichini. La richiesta è stata inoltrata al Ministero di Giustizia il 24 agosto di quest'anno e di fatto la difesa del macellaio non ha avuto più notizie. Onichini, a tre giorni dalla sentenza definitiva di condanna da parte della Cassazione, il 12 settembre dell'anno scorso è stato rinchiuso dietro alle sbarre di una cella del carcere di Venezia. Ma il penitenziario lagunare per lui non era sicuro, così è stato trasferito alla casa di reclusione Due Palazzi di Padova. Qui non è stato ammesso a nessun programma di lavoro e per lui le giornate sono lunghissime. Inoltre non può frequentare tutti gli spazi dedicati ai reclusi, sempre per problemi legati alla sua incolumità. La sua compagna, come ha riferito l'avvocato De Toni, non è in buone condizioni di salute e il macellaio ha chiesto la messa alla prova per tornare a lavorare e dare un sostentamento economico a lei e ai suoi due figli. 

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Ultimo aggiornamento: 24 Dicembre, 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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