Dal cuoco all’avvocato, una vita per gli altri: il grande mondo del volontariato

Venerdì 7 Febbraio 2020 di Gabriele Pipia
Volontariato a Padova. Francesco e Chiara La Rovere alle Cucine popolari di Padova
PADOVA - Chiara e Francesco si sono conosciuti alle Cucine popolari, tra un piatto e l’altro è scattato l’amore e ora sono addirittura marito e moglie. Maurizio è un dipendente comunale, ma alle otto di sera si mette all’opera per portare brioche e bevande calde ai senzatetto. Irene è invece un avvocato di strada: ha iniziato facendo il servizio civile, si è affezionata a questo mondo e non ha più smesso. Le loro storie sono gocce d’acqua in un oceano, ma rappresentano uno spaccato del variegato mondo del volontariato padovano. Un mondo fatto di giovani e anziani, di “angeli della notte” e di persone dal cuore grande che si rimboccano le maniche la domenica, a Natale, a Capodanno e in ogni altra occasione. Nel giorno in cui Padova riceve la visita del presidente della Repubblica, diventando ufficialmente “Capitale Europea del Volontariato”, vogliamo dare voce a chi aiuta gli altri scegliendo solitamente il silenzio. Perché, come dicono i volontari in coro, «la gratificazione migliore ce l’abbiamo con noi stessi, quando torniamo a casa». 

LA COPPIA
Francesco La Rovere ha 35 anni e da 10 è un volontario delle Cucine Popolari. «Io mi metto all’opera la domenica, il giorno in cui le Cucine di via Tommaseo sono chiuse. Ci turniamo nelle varie parrocchie per fare da punto di riferimento per chi ne ha bisogno e io sto soprattutto alla San Pio X, dietro via Anelli. All’inizio facevamo tutto - racconta -, ci occupavamo della cucina e servivamo anche ai tavoli. Ora invece le parrocchie stesse ci danno un grosso contributo. La nostra idea non è solo quella di servire un pasto caldo a chi ne ha bisogno. Ci piace conoscere le persone e le loro storie. Da questa esperienza sono nati splendidi legami di conoscenza. C’è sempre tanta umanità e il giorno di Natale è sicuramente il più gratificante, perché portare calore e affetto durante le feste è qualcosa di fondamentale e magnifico». Proprio durante la sua attività di volontario Francesco ha conosciuto Chiara: rimboccarsi le maniche assieme, da marito e moglie, aiutando i più deboli, è la soddisfazione più grande. 

I DOPOSCUOLA
Alessia Conti, invece, di anni ne ha 48. Impegnata con l’associazione socioculturale “Domna”, organizza attività per le famiglie e, soprattutto, doposcuola con i bambini disagiati. Dai piccoli che hanno subìto violenze a quelli con problemi familiari. Da cinque anni tutti ricevono l’aiuto di questa donna dal cuore grande. «Organizziamo anche corsi contro il decadimento cognitivo degli anziani assieme a psicologi specializzati, abbiamo uno sportello per le emergenze e - evidenzia - puntiamo anche sulle opere d’arte. Abbiamo promosso un evento di street art alle Cucine popolari e ci siamo divertiti tantissimo nel fare un murales assieme ai senza fissa dimora». La gratificazione più grande? «Aiutare bambini e ragazzini a vivere una vita migliore». 

I SENZATETTO
Esce più tardi di tutti, alle nove e mezza di sera, Patrizia Peruzzo. Volontaria da oltre dieci anni, è la coordinatrice dei Guardian Angels di Padova. «Ci turniamo con tante altre associazioni. Giriamo per due sere a settimana nei luoghi più difficili della città dove sappiamo di trovare persone senza un tetto e senza cibo. Siamo stati formati all’ospedale di Padova e portiamo ai meno fortunati alimenti, coperte e sacchi a pelo. Siamo un punto di riferimento soprattutto per chi è arrivato a Padova per la prima volta e magari non sa nemmeno da che parte girarsi. Il nostro è un volontariato che purtroppo non vede quasi mai storie a lieto fine, come per esempio accade a chi lavora con i bambini. È un’attività difficile, ma la gratificazione sta nel dare voce a chi non ha voce».
 
GLI ANGOLI BUI
Patrizia conosce ogni angolo, ogni ponte, ogni strada buia. Le stesse strade dove passa due sere a settimana anche Maurizio Sinigaglia, 56 anni, dipendente comunale e “angelo della notte” con il Cisom, Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta. «Sono volontario da 13 anni - racconta -, ma da sempre mi piace mettermi a disposizione degli altri. Portiamo un pasto caldo o una parola buona, ma la nostra soddisfazione è intima. Ci piace farlo nel silenzio, senza farci dire che siamo bravi. Agiamo col cuore, senza clamore e senza altri fini». Maurizio esce in strada in silenzio, ma oggi è la giornata del volontariato ed è giusto accendere i riflettori su chi si dà da fare per gli altri rinunciando ad una comoda serata al caldo in famiglia. Anche questi senzatetto, ormai, fanno un po’ parte della sua famiglia. 

IL LEGALE
Si dà da fare in tutt’altro modo, invece, la ventinovenne Irene Pastore. Nel 2015 ha iniziato il Servizio civile come avvocato di strada, si è innamorata di questa forma di altruismo e non ha più smesso. «Diamo assistenza legale ai senza fissa dimora - spiega - per tutelare il loro diritto alla residenza e una lunga serie di diritti correlati. A Padova il nostro gruppo esiste dal 2004 e collaboriamo quotidianamente con molte altre realtà come ad esempio le Cucine Popolari e la Caritas. Seguiamo solamente persone senza abitazione, come previsto dal nostro statuto, e ci mettiamo a disposizione con due sportelli di consulenza legale a settimana». Mentre parla la sua voce è squillante e il tono si alza sempre più: questa attività è la gratificazione più grande della sua giovane carriera. 

IL PENSIONATO
Ha cucinato per una vita e continua a rendersi utile cucinando, infine, Francesco Pertini. «Ho un cognome importante» scherza tra una portata e l’altra. Ma ad essere importante è soprattutto quello che Francesco fa quasi ogni sera. Dopo esser stato per tanti anni lo chef della rinomata “Bulesca” di Rubano, ora cucina per le persone più sfortunate, sopratutto straniere, alla Casa Priscilla di suor Miriam in via Jacopo Crescini. «Sono andato in pensione 10 anni fa e quando un’amica mi ha prospettato questa possibilità ho detto subito di sì - sorride -. È meraviglioso cucinare per chi ha bisogno, inventandomi anche dei piatti e cercando di intrattenere gli ospiti». 
Eccole, le storie di alcuni tra i tantissimi volontari padovani. Ognuno si impegna a suo modo, in base alla propria disponibilità e alla propria passione. Tutti, però, con la stessa missione
Ultimo aggiornamento: 11:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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