Università, maxi campus diffuso: aule per diecimla studenti

Martedì 3 Ottobre 2023 di Mauro Giacon
Università, maxi campus diffuso: aule per diecimla studenti

PADOVA - Cinquecento posti aula ricavati fra via Canal e via Campagnola, in pieno centro, a poche centinaia di metri dal complesso umanistico del Maldura e dell'ex Geriatrico concluso da poco. È l'ennesima impresa dell'Università che, superando non pochi problemi urbanistici e di permessi edilizi, compreso il ritrovamento di decine di tombe romane, ha recuperato lo spazio dell'ex Seef per ricavarne un esempio di campus modernissimo. Primo perchè è un prefabbricato tutto in legno lamellare, secondo perchè ogni posto è cablato, terzo perchè fra maxi schermi e grandi finestroni che danno sul verde, sembra di stare negli Usa. Invece da oggi sarà la casa degli studenti dei corsi di Pedagogia e Psicologia e delle future maestre che qui studiano scienze dell'educazione.
Un'operazione che ha una valenza superiore perchè sarà permeabile alla città, nel senso che tutti i cittadini potranno attraversare liberamente questi spazi.
All'inaugurazione delle due aule da 250 posti, mentre la terza per altri 250 sarà pronta a febbraio, insieme a sale studio minori, la rettrice Daniela Mapelli era affiancata dal prorettore all'Edilizia Carlo Pellegrino, il direttore generale Alberto Scuttari, Monica Salvadori, Prorettrice al Patrimonio artistico, storico e culturale e Alessandra Petrina, Presidente della Scuola di Scienze umane e sociali, 12mila studenti il 20 per cento del totale.

LA RETTRICE
«In 611 aule sono partiti 203 corsi di studio per tremila insegnamenti. Di questi, 53 sono in lingua inglese. Abbiamo 76 mila studenti compresi gli specializzandi e 6mila studenti dall'estero. Ventimila matricole. Questi numeri rappresentano la forza dell'Ateneo che presta attenzione a tutte le sue anime. Siamo generalisti e dunque questo ci rende estremamente innovativi e all'avanguardia. Non ci fermeremo qui».
Questa espressione è stata coniugata subito dopo dal direttore Scuttari: «Dopo i 1500 posti aula in via Beato Pellegrino e i 750 qui ci saranno i 3.500 della Scuola di Ingegneria in Fiera e i 3mila all'ex caserma Piave». Se sommiamo anche quelli del campus previsto a Voltabarozzo (si parla di spazi per 2mila studenti) e Agripolis, senza contare le sedi di Rovigo e Vicenza si arriva facilmente a diecimila posti-aula.

IL CAMPUS DIFFUSO
Ora, con il microcampus del polo umanistico di quello ingegneristico in fiera e quello economico (alla Piave) ne manca solo uno: quello medico, nello spazio attiguo all'ex policlinico di Padova est in progettazione. «Non nego che ci saranno strutture didattiche anche lì» dice la rettrice, anche perché si calcola che saranno non meno di 5mila fra studenti e docenti a interessare quotidianamente quel luogo.
Dunque il campus diffuso è sempre più una realtà, rendendo la città un tutt'uno con la sua università.

Che scavando fa emergere anche la storia. La professoressa Salvadori ha raccontato brevemente quella «della più numerosa necropoli romana mai trovata a Padova». Solo 2 delle tombe sono state praticate per inumazione, mentre le altre sono fosse contenenti le urne con le ceneri dei defunti. Trovati corredi funerari, vetri intatti e piccole immagini risalenti alla mitologia romana.

IL NUOVO COMPLESSO
Entrando nel complesso si respira un'aria di comfort permanente - c'è anche la portineria - E i toni chiari e il legno a vista aumentando la sensazione di gradevolezza. Non si brucia combustibile perché c'è l'impianto fotovoltaico più potente tra quelli presenti negli edifici di ateneo (86 kW), mentre sono disponibili percorsi esterni, parcheggi per auto e bici e alcune aree a verde.
Al posto della lavagna classica c'è una lavagna elettronica da 55" con carrello a movimentazione elettronica che permette di alzare o abbassare facilmente la superficie di scrittura e quindi consentirne l'utilizzo a persone con disabilità. Tramite il touchscreen dalla cattedra è possibile decidere quale dispositivo proiettare, gestire i volumi e modificare l'inquadratura della telecamera di aula, telecamera che può essere utilizzata per registrare la lezione o per effettuare collegamenti in remoto con interventi via Zoom, Teams o altri software di unified communication.
Dal punto di vista dell'inclusività, oltre all'installazione di una movimentazione per la lavagna elettronica per garantirne l'accesso a tutti gli utenti, l'uscita audio della sala è anche a disposizione per il personale di stenotipia incaricato dal settore Inclusione dell'Ateneo che può acquisire l'audio della sala per fornire una trascrizione in tempo reale del parlato dedicata a utenti con disabilità uditive.
La strada di collegamento è accessibile a tutti consentendo anche l'ingresso all'ex-cimitero ebraico. Il costo complessivo dell'intervento (lavori ed arredi) è di 11.2 milioni di euro, con una richiesta di cofinanziamento a carico dello Stato di circa 4.9 milioni di euro approvata dal Ministero per l'Università e la Ricerca, nel Fondo nazionale per l'edilizia universitaria. Completerà l'intervento uno studentato da 100 posti.

 

Ultimo aggiornamento: 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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