Turismo termale, due “ponti” da 120mila presenze e 10 milioni di euro

Giovedì 27 Aprile 2023 di Eugenio Garzotto
Abano Terme

ABANO TERME - Il ponte del 25 aprile si è chiuso con un bilancio decisamente positivo per gli alberghi del bacino termale euganeo, che hanno sfiorato il tutto esaurito con circa 60mila presenze e un tasso di occupazione delle camere di oltre il 90 per cento. Di fatto, i medesimi numeri delle festività pasquali. Tirando quindi le somme, i due ponti hanno totalizzato 120mila presenze per un ricavo complessivo di 10 milioni di euro. Questo nonostante un aumento medio pari al 10 per cento dei prezzi delle camere che, fanno notare gli albergatori, è stato comunque “assorbito” senza particolari problemi. 
E la ormai imminente ricorrenza del Primo Maggio promette di raggiungere gli stessi risultati, se non addirittura di incrementarli. 
«Questo conferma che la nostra destinazione turistica continua a essere fortemente attrattiva – sottolinea il presidente della Federalberghi termale Walter Poli, titolare dell’hotel Tritone di Abano - La festività del 25 aprile avrebbe anche potuto avere un esito migliore, se non fosse stata in parte rovinata dal maltempo». Unico dato in controtendenza, il drastico calo di arrivi verificatosi fra i due ponti. A testimonianza che le Terme Euganee si confermano una mèta scelta per le vacanze “mordi-e-fuggi”, a discapito di permanenze più lunghe legate ai trattamenti curativi a base di acqua e fango termale che continuano invece a segnare il passo. 
Italiana la maggior parte della clientela, proveniente per lo più da Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Campania, vale a dire i tradizionali mercati interni. A guidare la classifica estera, la Germania, seguita da Austria, Svizzera e Francia. I numeri relativi all’accoglienza alberghiera si sono riflessi positivamente anche sul settore del commercio.
 

IL COMMERCIO
«Possiamo dirci soddisfatti di com’è andata – dichiara il presidente dell’Ascom locale Claudio Lazzarini -. Stiamo via via avvicinandoci alla situazione del 2019, l’ultimo anno di normalità prima dell’emergenza sanitaria del Coronavirus. I negozi hanno lavorato bene, con l’unica eccezione della mattinata del 25 aprile, a causa della forte pioggia». Lazzarini segnala inoltre che hanno ricominciato a fare capolino i turisti russi, particolarmente appetiti per l’alta capacità di spesa. «Per il momento, si tratta di una presenza sporadica di clienti che provengono da Israele oppure dagli Stati Uniti – sottolinea - forse perché vi risiedono oppure perché hanno fatto una specie di triangolazione partendo dalla Russia e arrivando in Italia anche dalla Turchia».
Racconta poi che non fanno il minimo cenno alla guerra in Ucraina e che in alcuni casi arrivano addirittura a mimetizzarsi: «Personalmente mi è capitato di notare che, una volta entrati nel mio negozio, discutono tra loro in tedesco oppure in inglese. Solo qualcuno esibisce poi il passaporto della Federazione Russa. Si comportano così, evidentemente, per non attirare l’attenzione ed evitare qualche reazione spiacevole. Avvertono che i sentimenti nei confronti del loro Paese, in un momento come questo, non sono dei più positivi».
Per quel che riguarda le attività commerciali più frequentate, in testa ovviamente ci sono i locali pubblici come bar e pizzerie, seguiti dai negozi di abbigliamento, calzature, prodotti tipici e oggettistica, questi ultimi soprattutto per i regali. In definitiva, l’atmosfera che si respira fra gli operatori del settore è di ottimismo e tutti attendono la ricorrenza del Primo Maggio. Con la speranza che il meteo non guasti la festa.
 

Ultimo aggiornamento: 16:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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