Operaio schiacciato dal muletto, indagato il titolare dell'azienda di macellazione

Martedì 19 Settembre 2023 di Marco Aldighieri
Sabato scorso la deposizione di fiori davanti all'azienda dove è morto Stefano Moletta

TOMBOLO - Le indagini sulla morte di Stefano Moletta, l’operaio di 56 anni schiacciato da un muletto, proseguono. Il pubblico ministero Andrea Girlando, titolare dell’inchiesta, ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo Mariano Scarso classe ‘54 e titolare della omonima macellazione di Ponte San Nicolò dove ha perso la vita il lavoratore di Onara di Tombolo. 
Domani poi, alle 14, è stata fissata l’autopsia. L’esame autoptico sarà eseguito dal medico legale Antonello Cirnelli. È essenziale capire se la morte è avvenuta per asfissia.
 

IL FATTO
Secondo una prima ricostruzione effettuata dai tecnici dello Spisal la vittima era entrata in servizio pochi minuti prima della mezzanotte di venerdì 8 settembre. Stava manovrando un muletto. Ad un tratto ha sospeso la movimentazione per andare a recuperare alcuni documenti cartacei, in un ufficio tipo box all’interno del capannone. Quando è accaduto l’irreparabile. Il muletto, improvvisamente, si è mosso all’indietro, cogliendo di spalle Moletta e schiacciandolo contro una vetrata sorretta da sbarre di ferro, senza dargli scampo. Il pesante mezzo gli ha bloccato le gambe, mentre la zona dello sterno è stata compressa contro la struttura di metallo. 
Il lavoratore non è riuscito a liberarsi ed è stato trovato, ormai deceduto, solo all’alba di sabato. Da un primo esame esterno sul corpo dell’operaio, il 56enne di Tombolo sarebbe morto per asfissia ma sarà l’autopsia a fare piena luce sul caso. Ad avvisare il Suem 118 è stato un camionista: preoccupato di non vedere l’operaio arrivare con il muletto per scaricare la merce è entrato nell’azienda di via Garibaldi a Ponte San Nicolò e ha rinvenuto il corpo senza vita di Moletta.
 

GLI INQUIRENTI
I tecnici dello Spisal, in questi giorni, stanno appurando se l’azienda di macellazione “Scarso” rispetta tutte le norme di sicurezza sul lavoro. In particolare chi indaga sta cercando di capire perchè tra venerdì e sabato notte, all’interno dello stabilimento era presente solo Stefano Moletta. Il 56enne, dipendente di una azienda di Tombolo, aveva trovato quell’impiego a Ponte San Nicolò attraverso un’agenzia interinale. Passava le sue notti a faticare per arrotondare lo stipendio. Se nel capannone ci fossero stati altri operai, forse Moletta avrebbe potuto salvarsi. Quantomeno i soccorsi sarebbero stati immediati. Ecco, è su questo punto che si stanno concentrando le indagini ordinate dalla Procura. 
Sarà poi compito, sempre dei tecnici dello Spisal, ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Appurare se Moletta aveva o meno azionato il blocco del muletto, oppure se la macchina ha subito un guasto diventato fatale per il 56enne di Tombolo. Intanto nella giornata di sabato i familiari della vittima, si sono recati fuori dall’azienda di macellazione per deporre due piante di fiori. Nell’occasione i parenti hanno dichiarato: «Nessuno della proprietà della Scarso ci ha chiamato, scritto o messaggiato». 
 

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