PADOVA - Nel 2022 si sono iscritte all’albo imprese artigiane della Camera di commercio di Padova 1.481 aziende artigiane, 95 in più rispetto al 2021. Accanto a questo dato positivo tuttavia va registrata anche la crescita di quelle che hanno cessato, l’anno scorso, l’attività: 1.348 contro le 1.277 del 2021. Il bilancio risulta comunque in positivo per 133 unità.
La crescita principale ha riguardato il comparto costruzioni, grazie anche al traino dei bonus edilizi: nel 2021 si sono iscritte 557 imprese e 640 nel 2022, per un totale di 1.197 nuove aperture in due anni con un saldo positivo di 83 unità in dodici mesi.
L’ANDAMENTO
L’edilizia è stata anche decisiva nel recupero del mercato del lavoro dopo la pandemia. Tra 2019 e 2022 infatti l’occupazione in provincia ha recuperato i livelli pre-Covid (+3mila unità, un +0,6% a fronte del -0,4% del Veneto), con il traino delle costruzioni (+7,8%) e dei servizi (+2,2%), mentre segna un calo (-2,5%) la manifattura. Tuttavia la situazione critica dei crediti per i bonus edilizi incagliati mette a rischio, nel Padovano, 2.690 addetti nelle piccole e medie imprese delle costruzioni, più che annullando il recupero del settore in tre anni (+2mila occupati in più).
«Il saldo positivo delle nuove imprese iscritte non è poco, tenuto conto che gli imprenditori hanno dovuto far fronte ad una situazione di criticità permanente – spiega Gianluca Dall’Aglio, presidente di Confartigianato Imprese Padova –. Le imprese artigiane hanno saputo resistere, negli ultimi quindici anni, a cinque grandi crisi: quella del 2008, la crisi del debito sovrano del 2011, la pandemia nel 2020, la crisi delle materie prime nel 2021 e la crisi energetica nel 2022. I bonus edilizi hanno rappresentato un grande volano per la crescita e l’occupazione. Il problema dei crediti incagliati e la scarsa fiducia dei cittadini rispetto a normative che cambiano continuamente non aiuteranno però la crescita. Le imprese artigiane padovane stanno dimostrando una volontà di resilienza, anche grazie a un forte orientamento alla transizione green e alla loro naturale vocazione alla circolarità, attraverso la capacità di operare negli ambiti della riparazione, del riuso e del riciclo».
Sono 2.728 le aziende della provincia che si collocano nei 24 settori dell’economia circolare. Oltre il 65% sono imprese artigiane. Complessivamente occupano 8.448 addetti e realizzano un fatturato di 1.026 milioni di euro. L’economia circolare è un cluster ad alta vocazione artigiana, con il 65,8% delle imprese e il 47,0% dell’occupazione. L’analisi per settore della circular economy, realizzata dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese, evidenzia la maggiore presenza di occupati in manutenzione e riparazione di autoveicoli (43,7%), riparazione e manutenzione di macchinari (16,3%), riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa (12,2%) e raccolta, trattamento e smaltimento di rifiuti recupero dei materiali (11,6%).
SGUARDO AL FUTURO
Nel Padovano le micro e piccole imprese hanno registrato un aumento del costo di elettricità e gas per 498 milioni. «Gli effetti della crisi hanno avuto ricadute pesanti sulle imprese e hanno di fatto accelerato la transizione green» precisa Dall’Aglio. Da febbraio 2022 a gennaio 2023 il prezzo per elettricità e gas è salito dell’82% su base annua (+80,8% in Veneto e +85,3% media nazionale) e questo ha portato le imprese padovane a investire in beni sempre più orientati all’integrazione digitale e al risparmio energetico, con investimenti pari a 5.893 milioni di euro.