Crisi energetica: Padova investe nel fotovoltaico, ma non si trovano lavoratori specializzati

Lunedì 27 Marzo 2023 di Alberto Rodighiero
Pannelli fotovoltaici su un capannone

PADOVA - Padova è la prima provincia in Italia per investimenti in fotovoltaico, ma all’appello mancano quasi 4.700 figure professionali legate al settore green. Nell’ultimo anno, però, gli artigiani padovani hanno dovuto fare i conti con bollette di gas ed elettricità rincarate di oltre il 77%, dall’inizio della crisi invece i maggiori costi sono arrivati a quota 498 milioni di euro. I crediti incagliati legati al Superbonus 110% mettono a rischio quasi 2.700 lavoratori del settore edilizia. La stagione degli alti prezzi dell’energia ha impresso un’accelerazione alla transizione ecologica per le famiglie e le imprese padovane. 
A conferma di questo ci sono i dati presentati ieri mattina da Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese e da Federico Della Puppa, responsabile area Analisi & Strategie di Smart Land, nel corso dell’assemblea generale dei soci di Confartigianato Imprese Padova che si è tenuta all’auditorium Pontello della Fondazione Oic. 

Gli investimenti

Nel 2021 la nostra provincia è stata dunque quella che ha investito di più in Italia in fotovoltaico, con 186 Kw di potenza installata per chilometro quadrato, a fronte di una media nazionale di 75. Al 31 dicembre 2021 erano, infatti, 30.939 gli impianti installati tra città e provincia. Inoltre, nel corso del 2021, la nostra provincia è stata quella che ha installato il maggior numero di impianti in Veneto: 3.205. Secondo l’associazione di categoria, però, si tratta di dati significativi ma non sufficienti, se pensiamo al deficit energetico provinciale: abbiamo, infatti, 5.209 Gwh di consumi, mentre la produzione di energia nella nostra provincia è di 1.396 Gwh, dei quali 399 da fotovoltaico. 
«Lo ripetiamo da mesi: dobbiamo studiare bonus pensati appositamente per consentire alle aziende di puntare sul fotovoltaico – ha spiegato nel suo intervento il presidente di Confartigianato Imprese Padova Gianluca Dall’Aglio – Secondo una ricerca svolta per noi da Smart Land qualche mese fa, se avessimo pannelli solari su ogni capannone della nostra provincia, potremmo coprire l’84,5% del nostro fabbisogno energetico.

I padovani dimostrano di essere molto orientati a questi investimenti, per questo chiediamo al governo di mettere in campo strumenti che ci permettano di abbattere i costi». 

In bolletta

La crisi energetica iniziata nel 2021 ed amplificata dal conflitto in Ucraina ha avuto ricadute pesanti sui costi delle imprese italiane: nella provincia di Padova le micro e piccole imprese (Mpi) hanno registrato un aumento del costo dell’energia elettrica e del gas di 498 milioni di euro. La ricerca di una maggiore efficienza energetica degli edifici è determinante per fronteggiare il caro bollette delle famiglie: in provincia di Padova, negli ultimi dodici mesi (marzo 2022- febbraio 2023) il prezzo pagato per l’energia elettrica e gas è salito del 77,3% su base annua (a fronte del +76,0% del Veneto e del +81,3% della media nazionale). A febbraio 2023 il costo per le bollette di elettricità e gas in provincia di Padova risulta più del doppio (2,1 volte) rispetto alla media del 2019. 

Le assunzioni

Nonostante il boom del fotovoltaico, però, a livello provinciale si stenta a trovare lavoratori specializzati nella nei campi legati alla transizione ecologica. Sono state, infatti, 7.040 le figure professionali con elevata vocazione green ricercate dalle medie e piccole imprese padovane nel 2022. Ben oltre la metà (il 66,5%) è risultato introvabile, parliamo di 4.680 addetti. Le professioni che presentano percentualmente una maggiore difficoltà di reperimento sono gli autoriparatori, i conduttori di macchinari per il movimento terra e i tecnici delle costruzioni. Il conduttore di mezzi pesanti è, in termini assoluti, la professione green più richiesta nella nostra provincia. 

Il mercato

Tra il 2019 e il 2022 l’occupazione in provincia di Padova ha recuperato i livelli pre-pandemia (+3mila unità, pari al +0,6% a fronte del -0,4% del Veneto), con il traino delle costruzioni (+7,8%) e dei servizi (+2,2%), mentre segna un calo (-2,5%) la manifattura. La crescita dei servizi è determinata dalle altre attività dei servizi alle imprese e alle persone, in cui si collocano i servizi immobiliari e professionali trainati dalla crescita dell’edilizia. La situazione critica dei crediti per i bonus edilizia incagliati nei cassetti fiscali mette a rischio, in provincia di Padova, 2.690 addetti nelle costruzioni, più che annullando il recupero del settore in tre anni (+2mila occupati in più).

Ultimo aggiornamento: 17:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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