Lo stalker dell'ex sindaca di Este ai domiciliari. Le diceva: «Ti pugnalerò, so chi è tua figlia». Gallana: «Resta la paura»

Il 54enne è stato condannato per minaccia a pubblico ufficiale e atti persecutori

Sabato 2 Dicembre 2023 di Giovanni Brunoro
Roberta Gallana

ESTE (PADOVA) - Finisce in detenzione domiciliare lo stalker dell’ex sindaca Roberta Gallana. Per la consigliera comunale, oggi leader della minoranza, «è la fine di un periodo estremamente difficile, che ha turbato e cambiato profondamente me e la mia figlia». Il protagonista della vicenda è un 54enne di Este che risiede in un alloggio Erp di proprietà del Comune. Un uomo che in passato aveva già avuto problemi con la giustizia ed era stato condannato per vari reati contro il patrimonio. Ora, però, dovrà scontare un anno e sei mesi di pena detentiva per minaccia a pubblico ufficiale e atti persecutori commessi tra il 2020 e l’estate del 2021 nei confronti dell’ex sindaca Roberta Gallana e di un funzionario del Comune di Este. Esaurita la possibilità di proporre ricorsi, la sentenza pronunciata dal tribunale di Rovigo è divenuta definitiva e, nella mattinata di mercoledì, i carabinieri della locale stazione di Este hanno accompagnato l’uomo alla propria abitazione per dare esecuzione al dispositivo emesso dalla procura di Rovigo.

Lo stalker alla sindaca: «So chi è tua figlia»

Il 54enne aveva sviluppato nei confronti dell’allora sindaca Roberta Gallana una vera e propria fissazione, motivata non da ragioni sentimentali, bensì da questioni legate a semplici procedure burocratiche. L’uomo, noto per essere un po’ turbolento, era stato spostato, all’epoca dell’amministrazione Piva, dalla sua casa popolare in zona Peep ad un altro alloggio. Alloggio che, però, qualche anno dopo necessitava di un intervento di ristrutturazione. Gli uffici comunali avevano più volte tentato di approcciare l’inquilino per invitarlo a spostarsi in un altro appartamento - messo a disposizione dal Comune - ma lui non voleva sentire ragioni. Roberta Gallana, già presa di mira, aveva provato a condurlo a miti consigli, ma i tentativi di dialogo hanno solo acuito la rabbia immotivata di questa persona. Da lì, per l’ex sindaca è iniziato un incubo: appostamenti ad ogni ora sotto la sua abitazione, pedinamenti, urla e improperi d’ogni tipo gridati quando la donna si trovava in contesti pubblici e, soprattutto, inquietanti lettere minatorie. «Non mi interessa di nulla - scriveva l’uomo - Ciò di cui sono certo è che userò un pugnale sulla tua schiena.

So bene chi è tua figlia e non mi importa che tu sia sindaca. Conosco gente molto cattiva che può fare del male ad entrambe».

Da allora, al primo cittadino erano state garantite misure di sicurezza rafforzate, con frequenti passaggi davanti alla sua abitazione delle auto dei carabinieri. Nel mentre, il procedimento penale faceva il suo corso e le ire del 54enne sembravano placarsi. Ora la situazione è tranquilla, ma l’esperienza ha profondamente turbato la donna: «Rimane la paura e una generale sfiducia nell’approcciarsi alle persone. Si diventa più cauti, si resta sulla difensiva. Ora il Comune è destinatario di fondo per la lotta alle intimidazioni e vogliamo utilizzarlo, maggioranza e minoranza, per iniziative concrete». 

Ultimo aggiornamento: 17:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci