FdI, Soranzo vincitore: «Ora potrà essere il nostro turno, possiamo candidarci per il sindaco»

Lunedì 4 Dicembre 2023 di Mauro Giacon
FdI, Soranzo vincitore: «Ora potrà essere il nostro turno, possiamo candidarci per il sindaco»

PADOVA - Enoch Soranzo, imprenditore, compirà 50 anni l’anno prossimo. È stato sindaco di Selvazzano (2009/2019), presidente della Provincia (2014/2018), presidente dell’Unione province italiane Veneto (2015/2018).

Eletto in consiglio regionale nel 2020, recordman di preferenze (5.858), da novembre 2022 è presidente del gruppo consiliare “Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni”. Soranzo ha alle spalle una lunga carriera politica. La prima tessera che ha avuto è stata quella di Alleanza nazionale poi ha governato il suo comune con una civica e nel 2019 ha ufficializzato l’ingresso in FdI dove è considerato un moderato e progressista. Alle ultime comunali nel 2022 il Carroccio era al 7,3 per cento, Forza Italia al 3,2 e Fratelli d’Italia all’8,7, un risultato mai raggiunto negli ultimi dieci anni.

Soranzo come vede il suo partito in proiezione delle Europee e più ancora delle comunali? È possibile rivendicare la candidatura a sindaco di Padova? Nelle ultime elezioni comunali il partito è risultato il primo del centrodestra...

«La cittadinanza riconosce già FdI come primo partito e gli attribuisce la responsabilità di fare scelte importanti sia a livello nazionale che soprattutto territoriale. Questo congresso può segnare secondo noi una ripartenza per liberare le energie di persone competenti che hanno capacità e chilometri per fare le scelte che i cittadini stanno chiedendo. Abbiamo idee che sarà possibile attivare solo assumendo incarichi e responsabilità tanto negli enti locali quanto nelle municipalizzate».

Esempi?

«Far costare meno la bolletta dell’acqua e dei rifiuti cittadini. Dare più possibilità di accedere alla casa e avere ripartizioni di fondi importanti come abbiamo fatto recentemente con l’Accordo di programma con la regione. Sui 607 milioni ce ne sono 10 per le residenze universitarie. Insomma un partito che deve accollarsi la responsabilità di ricoprire posizioni di vertice: lo vogliamo e lo dobbiamo fare».

Alle europee che succederà?

«Intanto cercheremo di esprimere le figure più preparate. Padova è sempre stata il cuore del Veneto e non solo geografico. Oggi siamo primo partito in Veneto e per Fratelli d’Italia il Veneto è la prima regione quindi crediamo che spetti anche a noi fare la nostra parte per riportare Padova nella storia».

La Lega in città non ha mai attecchitto, Forza Italia è plafonata siete voi che avete il pallino...

«Non abbiamo mai fatto il conto di poltrone ma degli obiettivi da raggiungere. Crediamo che ci siano state delle dinamiche territoriali che hanno visto Padova non essere riconosciuta come doveva. Noi, se ci sarà attribuita questa responsabilità, vorremmo fa cambiare passo alla città e risolvere questioni che oggi sono già sui tavoli dei nostri ministri. Su alcuni temi dei fondi europei che il Comune sta affrontando ad esempio sta chiedendo l’aiuto dei nostri ministri».

Tipo?

«Temi infrastrutturali, cito il nuovo ospedale di Padova est dove manca il cavalcavia che oltrepassi i binari della linea ferroviaria Padova-Venezia e senza il quale arrivarci e uscirne sarà difficile. Vorremmo far fronte alle dimenticanze o non scelte pensando anche che la città con il centrodestra sarà più collegata a livello politico sia con la regione che con il governo. Faccio un esempio pratico. Ora si stanno progettando nuove linee di tram. Ma chi pagherà la gestione una volta messo a terra sarà la Regione».

Cannistraci ha chiesto di rinnovare la classe dirigente del partito. Lei cosa ne pensa?

«FdI ha bisogno di lasciare esprimere figure che oggi non hanno trovato spazio e fare sintesi con chi ha avuto esperienze importanti in passato. La soluzione vincente è il connubio di tutte e due. Fra chi ha vissuto la storia e chi ha l’entusiasmo e l’energia di volerla scrivere».

Cosa cambierà dopo le amministrative con 52 comuni al voto nel padovano fra cui Monselice, Selvazzano. Cadoneghe e Rubano?

«È quasi il 60 per cento dei comuni, FdI ha il dovere di esprimere candidati che si impegnino per decidere. Ci devono essere più uomini e donne di Fratelli d’Italia eletti».

Parlando di Giorgia Meloni quale pensa sia la novità che esprime?

«Io credo che sia la capacità di parlare a tutti, anche a quelli che sono fuori dal partito e non la pensano come lei».
 

Ultimo aggiornamento: 07:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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