Padova. Fratelli d'Italia a congresso, Soranzo punta a diventare coordinare provinciale. Ma potrebbero esserci sorprese

Resta un rebus però il volto dello sfidante

Mercoledì 8 Novembre 2023 di Gabriele Pipia, Alberto Rodighiero
Enoch Soranzo, Enrico Turrin, Gianfranco Vezzaro, Filippo Ascierto

PADOVA - C'è una data, c'è una sede e c'è già il primo candidato in pectore. Fratelli d'Italia si prepara al congresso provinciale previsto per domenica 3 dicembre alla Fornace Carotta. La certezza si chiama Enoch Soranzo: l'ex sindaco di Selvazzano, oggi consigliere regionale, punta ad essere eletto coordinatore prendendo il timone dalla deputata Elisabetta Gardini. Resta un rebus però il volto dello sfidante. I nomi che circolano negli ambienti di partito sono principalmente tre: il consigliere comunale di Padova Enrico Turrin, il sindaco di Campodoro Gianfranco Vezzaro e l'ex deputato Filippo Ascierto.

Al congresso manca meno di un mese e le grandi manovre interne stanno entrando nel vivo.

La riunione

A smuovere la partita è stata la riunione della segreteria regionale tenutasi lunedì sera, quando i vertici di Fratelli d'Italia hanno stabilito le date dei congressi provinciali. A Padova la situazione è particolarmente calda: nell'ultimo biennio il partito è stato caratterizzato da una grande ascesa ma al tempo stesso da forti divisioni. La bruciante sconfitta elettorale alle amministrative di Padova, con il candidato Francesco Peghin indicato principalmente dalla Lega e poi pesantemente sconfitto dal sindaco Giordani, aveva fatto esplodere più di un malumore interno. Pochi mesi dopo è arrivato il grande successo alle elezioni politiche ma quell'onda non ha spazzato via le scorie padovane, anzi. Da un lato lo straordinario risultato elettorale con Fratelli d'Italia nettamente primo partito in provincia, dall'altro un malcontento diffuso per l'elezione di due soli candidati padovani, Elisabetta Gardini alla Camera e Adolfo Urso (poi nominato ministro) al Senato. Il coordinatore cittadino Gabriele Zanon aveva sperato fino all'ultimo nell'elezione salvo poi rimanere escluso anche per via di un astruso sistema di calcoli che ha portato un parlamentare in più al Lazio e uno in meno al Veneto.

La posizione

La coordinatrice Elisabetta Gardini risponde al telefono da Palazzo Madama, precisa che «la data del 3 dicembre è una data probabile ma non è ancora stata formalizzata» e fa intendere la scelta di non ricandidarsi. «Accompagnerà il partito al congresso che sarà un momento molto importante perché il territorio potrà esprimersi - dichiara -. È stato un onore ricoprire questo ruolo a Padova dal 2019 ad oggi. Mi concentrerò sui tanti impegni a Roma e rimarrò il deputato di riferimento per Padova».

I numeri

Il tesseramento annuale ha visto in provincia di Padova circa 2.300 iscrizioni. Il partito conta almeno due anime e la divisione è dovuta più a rapporti personali che non a differenti ideologie. In una troviamo come punto di riferimento l'ex senatore del Pdl Filippo Ascierto (il suo nome solleverebbe però alcune resistente nei circoli di provincia) assieme a Gianfranco Vezzaro, Enrico Turrin, Elisabetta Baldi (ex candidata sindaco a Montegrotto) e Luana Levis (ex candidata a Solesino). Nell'altra corrente troviamo il capogruppo in Regione Enoch Soranzo, il dirigente nazionale Raffaele Zanon, il coordinatore cittadino Gabriele Zanon, i consiglieri padovani Matteo Cavatton ed Elena Cappellini e il collega di Cittadella Luigi Sabatino. Con loro anche Rocco Bordin, ex assessore padovano della giunta Destro. Considerato che saranno necessarie almeno tre settimane di campagna elettorale tra gli iscritti, i prossimi giorni saranno decisivi per conoscere i nomi dei candidati in corsa. Dettaglio che infiamma ulteriormente la sfida: a microfoni spenti da entrambe le correnti emerge la convinzione di essere in vantaggio. 

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