Selvazzano. La palestra "dell'accoglienza" per i migranti è pronta ma Fdi e Lega si spaccano nel Comune commissariato

Domenica 20 Agosto 2023
La palestra a Feriole di Selvazzano in cui saranno accolti i migranti

PADOVA - È atteso per oggi l'arrivo di una quarantina di richiedenti asilo nella palestra comunale di Feriole di Selvazzano.

Partiti ieri da Agrigento, passeranno dalla questura di Marghera prima di essere smistati nel Padovano, aggiungendosi ai 38 già arrivati venerdì, di cui 32 ora ospiti della palestra di una scuola media di Padova. Anche in questo caso il numero esatto dovrebbe essere di 38 persone, tutti uomini.

A rendere però gli arrivi a Selvazzano un tema ancor più caldo è la particolare situazione in cui versa il Comune. Commissariato da luglio dopo la caduta del sindaco di centrodestra Giovanna Rossi per la mancata approvazione del Rendiconto di gestione, l'altro ieri il Consiglio comunale è stato ufficialmente sciolto e il commissario prefettizio Samuele De Lucia è stato nominato commissario straordinario con pieni poteri. Il tutto in un clima politicamente tesissimo, con il centrodestra spaccato in più punti.

LA SISTEMAZIONE

I 38 migranti sbarcati nei giorni scorsi a Lampedusa e partiti ieri dalla Sicilia dovrebbero arrivare tra il pomeriggio e la sera di oggi. A ospitarli, diversamente da quanto succede a Padova, non sarà la palestra di una scuola ma una palestra pubblica di Selvazzano, il quarto Comune della provincia per numero di abitanti. L'edificio si trova in una zona di campagna della frazione di Feriole, verso i colli Euganei. Lì da giorni i volontari della Croce rossa stanno lavorando per allestire le brande e gli spazi di accoglienza.

Sarà una sistemazione temporanea: l'accordo firmato nei giorni scorsi tra Comuni, Provincia e Prefettura ha infatti stabilito che l'ospitalità nelle palestre scadrà tassativamente il 7 settembre: il 15 riapriranno le scuole e le strutture dovranno essere, oltre che sgombre, anche sanificate e ripristinate. Il fatto però che quella di Feriole non sia la palestra di un plesso scolastico, non ha mancato di suscitare qualche dubbio, con l'ipotesi che, non essendo necessaria per gli alunni, potrebbe essere utilizzata più a lungo per accogliere i migranti.

LO SCONTRO POLITICO

Un dubbio sollevato, tra gli altri, dal "Comitato del no", una mobilitazione di cittadini contraria all'arrivo dei migranti a Selvazzano sorta nei giorni scorsi anche su iniziativa di Giorgio Zoppello, il coordinatore locale della Lega.
«Per il momento non faremo azioni dimostrative, stiamo semplicemente informando i cittadini dell'arrivo di queste persone ha spiegato Zoppello . Siamo contrari non tanto all'accoglienza in sé, quanto al fatto che vengano dislocati in una struttura secondo noi completamente inadatta come la palestra di Feriole».

Il comitato è stato duramente attaccato dalla sezione locale di Fratelli d'Italia, che sostiene sia necessario «guardare la realtà e agire con buon senso di fronte a un'emergenza senza precedenti». FdI peraltro a Selvazzano ha vissuto da protagonista la rottura tra il precedente sindaco (oggi consigliere regionale del partito) Enoch Soranzo e quella che fu la sua pupilla, Giovanna Rossi. Rottura che è stata il cuore della sfiducia e della caduta della giunta.

«Il nostro scopo è dare voce ai cittadini visto che, grazie alle beghe personali che hanno portato al commissariamento, dobbiamo ora affrontare una situazione delicatissima senza avere una rappresentanza istituzionale ha aggiunto Zoppello . Sarà un caso che tra tutti i Comuni circostanti l'unico a dover accogliere queste persone sia quello commissariato?». Probabilmente no. La Prefettura ha chiesto disponibilità a Padova, Teolo, Piazzola sul Brenta e, appunto, Selvazzano. Una scelta motivata dal fatto che sono territori che già hanno esperienza nei rapporti con le cooperative e nella gestione dei migranti, ma che ha di fatto messo Selvazzano (gestito da un commissario incaricato dal prefetto) nella posizione di non poter rifiutare la propria disponibilità.

I SINDACI LEGHISTI

«Siamo contro gli hub e l'accoglienza diffusa: chi non ha diritto di stare in Italia deve essere rimandato indietro»: è Marcello Bano, sindaco leghista di Noventa Padovana, a guidare la rivolta dei primi cittadini del Veneto del Carroccio sull'arrivo in questi giorni di migranti, collocati in palestre e persino in studi medici. «Capannoni, uffici, palestre - dichiara - non possono essere usati per stoccare i migranti, non sono strutture idonee». L'unica soluzione praticabile, per Bano, «è l'utilizzo di centri di permanenza per i rimpatri, meglio se vicini ad un aeroporto».

Il primo cittadino leghista boccia il modello dell'accoglienza diffusa, sottolineando «la profonda amarezza» per le scelte imposte alle amministrazioni locali. «Le palestre non sono strutture adatte - ripete Bano - soprattutto perchè siamo a poche settimane dalla ripresa dell'anno scolastico». Quelle fatte dal governo, rincara, «sono scelte che non ci rappresentano, non rappresentano la linea del partito», sottolineando che quanto sta avvenendo in questi giorni «passa sopra a qualunque regola di buonsenso, mettendo in seria difficoltà gli amministratori locali».

Ultimo aggiornamento: 15:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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