Auto e Moto d'epoca, piano per il salone del dopo-virus: si farà a fine ottobre

Lunedì 11 Maggio 2020 di Gabriele Pipia
La manifestazione fieristica padovana più attesa, Auto e moto d'epoca, si adatterà alle necessità del dopo-virus
PADOVA - Architetti e ingegneri, geometri e tecnici informatici. Uno staff di esperti al lavoro per simulare diverse ipotesi e inseguire un doppio obiettivo: confermare gli eventi autunnali e poter garantire la massima sicurezza. Così la Fiera di Padova conta di riaprire i battenti e di organizzare l’evento più atteso, “Auto e moto d’epoca”. Sarebbe in programma dal 22 al 25 ottobre, ma l’idea al vaglio in questi giorni è quella di estendere il periodo in modo da consentire accessi scaglionati. I vertici del polo di via Tommaseo stanno definendo un piano che passa per termoscanner, accessi su prenotazione e tanti altri accorgimenti. Per le fiere professionali, quelle rivolte agli addetti ai lavori, è stato definito pure il modo di consentire visite ai padiglioni tramite la realtà virtuale in caso di nuovi improvvisi lockdown. «L’auspicio – spiega il presidente Antonio Santocono – è quello di un graduale ritorno alla normalità. Vale per gli eventi fieristici così come per concerti e per gli spettacoli di altro genere. Io sono fiducioso e intanto stiamo valutando anche collaborazioni con importanti marchi internazionali del settore alimentare. Insomma, non ci fermiamo».
IL CALENDARIO
Il primo evento a saltare, a fine febbraio, era stato “Casa su misura”. Tutto era pronto, con padiglioni pensati appositamente per la stagione primaverile, ma ormai se ne riparla nel 2021. A marzo è stato annullato anche il “Green logistic Expo”, fiera legata al comparto della logistica. Stessa sorte per “Be Comics”, evento di grande richiamo per i cultori di fumetti e cartoni animati orientali: nella riprogrammazione il rischio è che si vada incontro a sovrapposizioni con altre manifestazioni. Niente da fare nemmeno per la grande Campionaria di maggio, che l’anno scorso aveva chiamato a raccolta 140 mila persone: anche in questo caso si andrà direttamente all’anno prossimo.
Più spinosa la situazione dedicata al Flormart, salone internazionale del verde originariamente previsto a settembre. È stato rinviato per le troppe incertezze legate all’andamento dell’epidemia e per l’impossibilità di confermare l’evento solo all’ultimo momento, ma a Padova più di qualcuno non ha gradito l’iniziale sovrapposizione dell’evento milanese “My plant and garden” spostato da febbraio a settembre e già pronto con un ricco numero di partecipanti. L’irritazione c’è stata eccome, ma il direttore generale della Fiera di Padova, Luca Veronesi, non vuole alimentare polemiche: «È stata una mossa che ha creato scompiglio ma ci tengo a precisare che la Fiera di Milano non c’entra nulla. Quello è un evento privato e indipendente. Per noi organizzare il Flormart nel 2020 sarebbe stato in ogni caso ormai impossibile, quindi guardiamo avanti». E le idee ci sono già. La fiera del verde, che l’anno scorso ha richiamato seimila persone, è stata ripianificata a settembre 2021. Intanto il 1. dicembre 2020 Padova ospiterà il “Flormart City Forum” coniugando il tema del verde con quelli urbano e ambientale. Sono affiancati anche dei seminari virtuali, il primo andato in scena lo scorso 29 aprile.
I PROTOCOLLI
Sono confermati per ora l’evento “Tutti in Fiera”, fissato nel ponte dei Santi, la fiera Tecnobar&food (11-14 ottobre) e soprattutto “Auto e moto d’epoca” che l’anno scorso ha accolto 130 mila visitatori. «La nostra intenzione è quella di organizzare sia quell’evento sia tutti gli altri, eccetto il Flormart su cui davvero non c’erano più possibilità – prosegue il direttore Veronesi -, siamo duramente al lavoro e attendiamo di avere in mano dei protocolli precisi con le indicazioni del governo per capire come muoverci. Intanto i nostri tecnici stanno studiando gestione delle code, dei bagni, dei bar e di ogni altro luogo comune. Parlo tutti i giorni con i colleghi delle altre Fiere, vogliamo farci trovare pronti». Per gli eventi professionali rivolti agli addetti ai lavori è pronto anche un piano che permetta, in caso di nuovi focolai e improvvisi lockdown, di svolgere comunque le fiere virtualmente facendo incontrare espositori e visitatori con videochiamate all’avanguardia. Padova guarda anche al Changsha Hunan Autoshow, a 500 chilometri a Wuhan. È stata la prima fiera cinese post Covid-19. Una speranza per tutti.
 
Ultimo aggiornamento: 08:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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