Reddito di cittadinanza, a Padova in mille restano senza il contributo

Giovedì 10 Agosto 2023 di Mauro Giacon
Reddito di cittadinanza, a Padova in mille restano senza il contributo

PADOVA - Il reddito di cittadinanza non esiste più dal 31 luglio. A Padova il contributo raggiungeva 4.891 nuclei famigliari in gran parte italiani per un totale di circa 10mila persone coinvolte. Ma quanti sono coloro che effettivamente non godranno più del sostegno al reddito? Molte sono le situazioni che continueranno ad essere protette ma l’Inps ha già spedito 429 messaggi sms di sospensione. Sono solo la prima parte però. Il reddito quest’anno poteva essere percepito per sette mesi, fino al 31 dicembre. Chi ha cominciato a febbraio riceverà l’avviso ad agosto e via così fino alla fine dell’anno. Per questo fatte salve le fasce protette il calcolo porta a circa mille le persone che dovranno rinunciare oppure entrare in un altro programma.
Il sussidio invece continuerà fino al 31 dicembre per chi ha più di 60 anni, per chi ha in famiglia minorenni o casi di disabilità oppure per chi è già inserito in programmi di ricerca di lavoro da parte dei Centri per l’impiego ma sarà trasformato secondo le nuove regole.

Non solo: a chi si rivolgerà ai servizi sociali del Comune entro il 31 ottobre sarà concesso di rientrare, qualora l’amministrazione valuti che il soggetto “non è occupabile” cioè non può trovare lavoro.


COME FUNZIONA
L’Inps infatti di recente ha spiegato che alcuni nuclei famigliari con fragilità potrebbero aver ricevuto una comunicazione di sospensione del Reddito la quale potrà essere ripristinata, ricomprendendo anche le mensilità sospese, a seguito della presa in carico dei servizi sociali entro il 31 ottobre. A questo proposito si è tenuta nei giorni scorsi una riunione tra la dirigenza dell’Inps provinciale e all’assessora al Sociale del Comune di Padova Colonnello per tenere monitorati coloro che avendo ricevuto l’sms potrebbero invece essere “ripescati” dai Servizi sociali avendo dei requisiti di fragilità. Ma finora non sembra che si siano verificati casi limite.


I SOSPESI
Chi ha avuto lo stop definitivo dovrà rientrare nella nuova formula che si chiamerà “Supporto per la formazione e il lavoro” in partenza dall’1 settembre. Se ha dai 18 ai 59 anni e un Isee inferiore ai 6mila euro dovrà inviare all’Inps la domanda per ottenere il nuovo beneficio. Oppure recarsi in un Ente Patronato e farsela redarre. Non è una cosa facile ed è per questo che sul sito dell’Inps esiste un video apposito. La domanda prevede la firma di un vero e proprio Patto di servizio, mediante il quale l’interessato riceverà offerte di lavoro, servizi di orientamento e formazione.  Attenzione: si percepiranno 350 euro per 12 mesi ma solo se si parteciperà ai corsi di formazione e se non si rifiuterà il lavoro che verrà offerto dai Centri per l’impiego o da altri enti quando ritenuto adatto alla persona.


LA PENSIONE
C’è anche la pensione di cittadinanza. Questa resterà ma occorrerà rifare la domanda. E le categorie che sono state risparmiate dal taglio del reddito? Per loro dal primo gennaio del 2024 ci sarà “l’assegno di inclusione” dedicato appunto ai nuclei famigliari che abbiano al loro interno dei minori, persone oltre i 60 anni o con disabilità, o una condizione di svantaggio accertata dall’inserimento in un programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari. Anche per questa tipologia bisognerò fare domanda dunque è chiaro che dall’1 settembre al 31 dicembre, Patronati e agenzie saranno sommerse da lavoro straordinario.

Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 08:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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