Padova. Reddito di cittadinanza, al via i corsi per l'inserimento nelle cooperative

Colonnello: «Stiamo parlando di persone che, a causa all'età, oppure del bassa scolarizzazione sul mercato del lavoro, molto difficilmente troveranno una nuova occupazione»

Sabato 27 Maggio 2023 di Alberto Rodighiero
Corsi per percettori di reddito di cittadinanza

PADOVA - Al via i corsi per inserire nelle cooperative i beneficiari del Reddito di cittadinanza che, diversamente, non potrebbero rientrare nel mondo del lavoro. Ad annunciarlo è stata ieri l'assessora ai Servizi sociali Margherita Colonnello. Attualmente, fanno riferimento ai Servizi sociali del Comune circa 980 percettori di Rdc. Contando anche quelli che, da tutta la provincia, si rivolgono al Centro per l'impiego, il numero arriva a circa 2.500 persone. Anche in vista della drastica rimodulazione di questo aiuto al reddito voluto dal governo Meloni, a Palazzo Moroni si sta lavorando per andare incontro a chi, per un motivo o per un altro, da troppo tempo è disoccupato. «Stiamo parlando di persone che, a causa all'età, oppure del bassa scolarizzazione - ha detto Colonnello - sul mercato del lavoro, molto difficilmente troveranno una nuova occupazione. Proprio per questo, siamo riusciti ad attivare dei corsi che hanno come obiettivo finale quello di inserire queste figure all'interno del mondo delle cooperative».
«La Regione ha deliberato, infatti, la possibilità per i Comuni di attivare tirocini di inclusione sociale per soggetti in carico ai servizi sociali comunali - ha detto ancora l'esponete del Partito democratico - Finora questa possibilità era data alle Ulss per il tramite dei Servizi di integrazione lavorativa per soggetti con disabilità. È in corso l'affidamento del servizio ad un soggetto esterno accreditato per i servizi al lavoro che dovrà organizzare un corso rivolto a 65 beneficiari.

Con altri fondi possiamo attivare ulteriori tirocini in favore di una platea più ampia. La durata media del corso sarà 6 mesi. La Borsa lavoro sarà, invece, di circa 500 euro al mese ma è in fase di definizione».

Il fronte dei pensionati

A pesare sulle fasce più deboli della popolazione non è solamente la disoccupazione o la mancanza di un reddito. Anche chi può contare su un introito mensile, molto speso fa fatica ad arrivare alla fine del mese. La pensione di luglio rischia, infatti, di diventare una doccia fredda per chi percepisce l'assegno minimo (fino a 563,74 euro lordi al mese). Tra Padova e provincia, i pensionati sono complessivamente 240.341 e quelli che percepiscono una pensione fino ai 500 euro sono 15.659, mentre quelli che non arrivano a 500 euro, senza componente assistenziale sono 6.436. I pensionati over 75 sono, poi 105.355, mentre gli over 75 sotto i 500 euro si attestano a quota 2.441. Sono, infine 1.734 quelli che hanno più di 75 anni, un pensione sotto i 500 euro, ma non godono della componente assistenziale. Secondo Cisl pensionati, le nuove disposizioni sarebbero una «vera e propria beffa considerando che già ha dovuto aspettare sei mesi per veder riconosciuta la "perequazione aggiuntiva" stabilita con la Legge di Bilancio, sbandierata come rivalutazione "al 120% del tasso di inflazione". Essa, infatti, arriverà in Veneto a meno della metà dei pensionati "poveri": al 43,9% dei pensionati con assegno fino a 500 euro al mese (circa 38.500 persone su 87.600), cioè i titolari di una prestazione fiscalmente imponibile».
«L'Inps in una circolare ha chiarito che da questo incremento sono escluse le pensioni basse che hanno natura assistenziale - ha spiegato ancora il sindacato - Considerando la stessa discriminante, una migliore applicazione pratica sarà per l'altrettanto sbandierata pensione minima a 600 euro per gli over 75: i beneficiari in Veneto saranno circa 12mila, il 78% degli over 75 totali con una pensione mensile fino a 500 euro».
«Finalmente l'Inps sta chiudendo la procedura e le somme aggiuntive per le pensioni minime, previste dalla Legge di Bilancio, saranno erogate a luglio con gli arretrati - ha commentato Tina Cupani, segretaria generale Fnp Veneto - ma è giusto che gli anziani che hanno una pensione minima, o inferiore alla minima, sappiano che non tutti avranno questi incrementi, che sono peraltro di natura transitoria. Ricordiamo che nella Legge di Bilancio, per contrastare le tensioni inflazionistiche, sono stati previsti due incrementi aggiuntivi e transitori per le pensioni pari o inferiori al trattamento minimo: un 1,50% per il 2023 (sarà del 2,7% nel 2024), che diventa del 6,4% per gli over 75. Tradotto in euro: un aumento nel 2023 che va dagli 8,46 ai 36,08 euro al mese, portando quindi le pensioni minime a 572,20 euro al mese, ma a 599,82 euro al mese per i più anziani».

Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 10:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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