Studenti-atleti e campioni, l'Università li aiuterà nel doppio impegno

Sabato 27 Agosto 2022 di Gabriele Pipia
Mattia Bottolo, azzurro del volley e studente all'Ateneo Patavino

PADOVA - Le lezioni, gli esami e le sessioni di laurea. Ma anche gli allenamenti, le partite e le lunghe trasferte all’estero. Da un lato i voti e dall’altra le medaglie. Quanto è difficile portare avanti parallelamente il percorso didattico e un’attività sportiva di alto livello? L’Università di Padova va incontro agli studenti con un progetto ad hoc chiamato “Doppia carriera” che sta riscuotendo sempre più successo. Partito sei anni fa con 43 alunni coinvolti, oggi i ragazzi e le ragazze interessate sono più del doppio ed è appena uscito il nuovo bando in vista dell’anno che sta per iniziare. Le agevolazioni sono tante e le grandi novità sono due: la possibilità di sospendere le lezioni (congelando quindi il pagamento delle rette) e l’opportunità di svolgere gli esami anche on-line (a differenza di tutti gli altri studenti, per i quali l’attività didattica sarà esclusivamente in presenza).

I PROTAGONISTI 
L’anno scorso il bando ha accolto 50 atleti singoli più altri 40 atleti che fanno parte delle squadre di rugby e volley del Cus Padova. Nella lista troviamo un campione d’Europa (Mattia Bottolo della Kioene, giovane talento della pallavolo e della nazionale) e poi una raffica di campioni d’Italia nelle discipline più disparate: pesistica, canoa, kayak, ginnastica artistica, rugby, softball, scherma, karate e ovviamente l’atletica, lo sport più rappresentato spaziando dai 100 metri alla marcia fino al salto con l’asta. Non bisogna per forza aver vinto una medaglia: tra i meriti sportivi ci sono anche le convocazioni nelle varie nazionali giovanili o maggiori. 
Variegati sono anche i corsi di laurea interessati: Ingegneria e Giurisprudenza, Medicina e Farmacia, Scienze geologiche ed Economia, Comunicazione e Psicologia. E poi ancora: Scienze politiche, Scienze umane e Agraria. 

COME FUNZIONA
L’ateneo riconosce la “doppia carriera” agli studenti che hanno ottenuto risultati sportivi di particolare rilievo agonistico ma attenzione: sono fondamentali anche i risultati didattici. Tra i requisiti c’è infatti il superamento di almeno 20 crediti dell’anno precedente oppure, per le matricole, il superamento di almeno 6 crediti entro la sessione d’esame di febbraio. 
Le agevolazioni riconosciute sono moltissime. Un contributo economico di 1.500 euro per chi ha un Isee inferiore ai 70mila euro, l’assegnazione di un tutor didattico appositamente dedicato per recuperare materiali di studio o per facilitare le pratiche amministrative, la possibilità di concordare con il docente una diversa data d’esame se questa coincide con lunghe trasferte o altri impegni internazionali. C’è anche la possibilità di richiedere la sospensione degli studi per preparare un grande evento come i giochi olimpici e paralimpici. 
GLI UFFICI
A seguire il progetto è l’ufficio Servizi studenti (la dirigente è Roberta Rasa) con la direttrice Alessandra Biscaro e Martina Madalosso. «Siamo partiti nel 2017 - ricorda il professor Antonio Paoli, presidente del corso di laurea in Scienze motorie e prorettore allo Sport e al benessere -. Siamo stati tra i primi in Italia e i primi ad avere subito numeri così importanti. È la stessa Unione Europea a suggerire la strada degli aiuti agli studenti atleti, bisogna superare quel vecchio concetto secondo cui un bravo atleta non può essere un bravo studente. Anzi, sempre più aziende private riconosco il valore di un lavoratore che è stato anche un atleta di alto livello. Significa che è una persona motivata, resiliente, capace di organizzarsi. Punteremo sempre di più sulla doppia carriera». 

 

Ultimo aggiornamento: 09:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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