Padova. Polmonite, è boom di ricoveri. L'esperto: «Influiscono clima e smog»

Andrea Vianello: «I cambiamenti climatici e l’esposizione cronica ad inquinanti influiscono negativamente sullo stato di salute dei pazienti»

Lunedì 9 Gennaio 2023 di Elisa Fais
Aumentano i ricoveri per patologie respiratorie (foto Pexels - Andrea Piacquadio)

PADOVA - Dopo un 2022 da record, anche il nuovo anno inizia sotto una coltre di smog. Mentre l’aria raggiunge alti livelli di inquinamento, aumentano i ricoveri per polmoniti. Nelle ultime settimane il reparto di degenza della Fisiopatologia respiratoria dell’Azienda Ospedale Università di Padova è sempre completo: su 23 letti disponibili, almeno una ventina sono occupati da pazienti con problemi respiratori in fase acuta e i restanti da pazienti con oncologici. «A differenza degli anni passati - precisa il professor Andrea Vianello, direttore dell’Unità operativa - vediamo molte polmoniti, di tre tipi: da Covid, da virus influenzale e da Pneumococco. Covid a parte, c’è una grossa ripresa delle polmoniti di tipo infettivo e batterico. Ma anche esacerbazioni di asma bronchiale e di broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). La prima causa è il non uso delle mascherine, poi c’è il clima e l’inquinamento.

Sappiamo che le condizioni climatiche influiscono molto sulla salute respiratoria perché aprono le porte all’ingresso a virus o batteri». In inverno si contano circa 60 pazienti ricoverati ogni mese.

La terapia

«È una stagione invernale impegnativa dal punto di vista respiratorio - sottolinea il professor Vianello - Sono tanti anche i quadri critici legati al virus influenzale, soprattutto tra gli anziani. Ricordo che il miglior modo di fare prevenzione è vaccinarsi contro l’influenza». Fortunatamente, però, le armi per combatterla ci sono. «L’influenza è l’unica malattia respiratoria di origine virale che ha una sua terapia specifica - dichiara Vianello -, al contrario del Covid. Per trattare la polmonite da influenza da qualche anno abbiamo a disposizione un antivirale specifico».

I rischi

L’apparato respiratorio è l’organo bersaglio delle sostanze tossiche che circolano nell’aria. Diversi studi epidemiologici e sperimentali hanno confermato che all’inquinamento atmosferico delle città si possono attribuire quote significative della morbosità e mortalità per neoplasie, malattie cardiovascolari e respiratorie e per malattie allergiche. Secondo il Ministero della Salute, le proiezioni future sulla variabilità climatica suggeriscono un aumento di questi effetti nei prossimi decenni. «Partendo dal fatto che ci vuole sempre cautela nell’interpretazione dei fatti - conclude Vianello - si può dire che i cambiamenti climatici e l’esposizione cronica ad inquinanti influiscono negativamente sullo stato di salute dei pazienti e quindi contribuiscono al peggioramento delle loro condizioni. Il consiglio è quello di evitare di andare in giro nei momenti della giornata in cui c’è più traffico veicolare e di ventilare gli ambienti interni al mattino presto».

Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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