Covid e influenza, a Rovigo il picco sembra essere passato

Giovedì 22 Dicembre 2022 di Francesco Campi
Un reparto di terapia intensiva

ROVIGO - Il punto più alto della doppia ondata di contagio, di Covid e dell’influenza stagionale, la micidiale “australiana”, potrebbe essere alle spalle. Perché sia la curva delle nuove positività che quella del numero di casi influenzali, si mostrano in discesa. Più netto il rallentamento del Covid, anche se nell’ultima settimana si sono registrati altri tre decessi, con il bilancio mensile che sale a dieci vite interrotte, mentre quello complessivo da inizio pandemia a 840. Tuttavia i nuovi contagi riportati nel bollettino di Azienda Zero assommavano ad “appena” 146, una settimana fa erano 218, due settimane prima 329.

A scendere, lentamente, è anche la quota di polesani con positività in corso, dai 2.973 del 14 dicembre ai 2.486 di ieri, oltre mille in meno rispetto ai 3.469 del 7 dicembre. L’aspetto più rincuorante è che il calo sta interessando anche i ricoveri: dopo il picco dei 106 pazienti una settimana fa, rispetto agli 84 della settimana precedente, ieri i posti letto occupati assommavano a 80. In particolare, restano 4 i pazienti in area critica: 1 in Rianimazione a Rovigo e 3 in Terapia intensiva Covid a Trecenta.

Negli altri reparti a Rovigo si trovano altri 33 pazienti con Covid, a Trecenta 21 in Area medica e semintensiva e 8 in ospedale di comunità, infine 14 ad Adria. La guardia, però, non va abbassata, dal momento che Rovigo si è confermata ancora la provincia italiana con il più alto numero di contagi settimanali in rapporto alla popolazione, ben 593 ogni 100mila abitanti rispetto a una media regionale di 452, secondo l’analisi della Fondazione Gimbe. Il calo rispetto alla settimana precedente, tuttavia, è significativo: il 27,6%. Per quanto riguarda le altre province venete, Vicenza si attesta a 520 casi ogni 100mila abitanti con meno 26,9%, Padova a 513 con meno 19,7%, Venezia a 423 con meno 23,8%, Verona a 385 con meno 30%, Treviso a 376 con meno 35,2% e Belluno a 332 con meno 9,8%. Delle sette province italiane oltre 500 nuovi casi ogni 100mila abitanti, tre sono venete. Tutte le regioni, a eccezione della Sardegna, registrano comunque un calo dei nuovi casi.
INFLUENZA
Anche per quanto riguarda l’influenza, il picco sembra essere alle spalle. Un picco alto come non mai, visto che è stato sforato il tetto dei 16 casi settimanali per mille abitanti, mai raggiunto nelle serie storiche dal 2009 a oggi, con cinque milioni di italiani che già si sono beccati l’australiana. A fronte del generale calo dell’incidenza, che secondo il rapporto Influnet si è registrato già fra il 5 e l’11 dicembre, da 16 casi per mille a 15,5, il Veneto, che aveva toccato vette ancora più alte, a 18 casi per mille abitanti, sembra far registrare un calo ancora più netto, attestandosi nell’ultima settimana di monitoraggio addirittura al di sotto della media nazionale, meno di 14 casi ogni mille abitanti. Un picco superato qualche giorno prima rispetto alla previsione natalizia. Ma si parla ancora di quasi un milione di persone, per lo più bambini, come si vede chiaramente dalle assenze sui banchi delle scuole elementari, che trascorreranno il Natale in compagnia dell’influenza.

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