Smog e virus, il prof. Baraldi (direttore Pediatria): «Non chiudete i bambini in casa»

Sabato 7 Gennaio 2023 di Elisa Fais
INQUINAMENTO - Aumentano i pericoli per i bambini che respirano troppo smog

PADOVA - La qualità dell’aria non migliora e, mentre Padova registra l’allerta rossa, aumentano gli accessi per problemi respiratori al Pronto soccorso pediatrico dell’Azienda Ospedale Università di Padova.  Nelle ultime settimane decine di bambini, ogni giorno, hanno bisogno di una visita d’urgenza a seguito dell’aggravamento di asma, bronchioliti, bronchiti, otiti o tonsilliti. Il mix tra smog e diffusione dei virus di stagione sta mettendo a rischio la salute dei più piccoli, soprattutto nelle grandi città. 

L’APPELLO
Nonostante questo, il professor Eugenio Baraldi direttore del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino invita i genitori a non chiudere in casa i bambini. 
«L’inquinamento delle città, determinato prevalentemente dalle polveri sottili, è una delle principali cause dell’aumento delle allergie e delle malattie respiratorie nei bambini - dichiara il professor Baraldi -. Ma ciò non significa rimanere chiusi in casa per paura di uscire. E’ bene che i bambini stiano all’aria aperta, giochino e facciano attività motoria lontano dalle grandi arterie automobilistiche. Il padovano ha la fortuna di poter godere di spazi verdi, come ad esempio i Colli Euganei, quindi sfruttiamoli. Cito come esempio virtuoso le attuali politiche del Canada, dove si favorisce il green time (tempo passato tra il verde) a discapito dello screen time (tempo passato davanti allo schermo della televisione, del pc e cellulare). Le piante puliscono aria e terra. Il movimento, inoltre, combatte sedentarietà e obesità». 
I CONSIGLI
Sono in corso epidemie di virus respiratori (oltre all’influenza e il Covid, preoccupa il virus sinciziale) e lo smog peggiora la situazione. 
«L’inquinamento di per sé causa infiammazione delle vie aree. Se sopra ci va a finire un’infezione virale, i problemi si aggravano - chiarisce il professor Baraldi - I bambini sono più predisposti ai danni dello smog perché essendo piccoli di statura, vivono nello strato più basso dove si concentrano le particelle nocive. Inoltre avendo bronchi molto piccoli, le particelle entrano ma fanno fatica ad uscire. Quando i livelli di polveri sottili sono sopra la soglia consentita invece che tenere i bimbi nella carrozzina, è meglio avvolgerli nei marsupi, più in alto possibile. E’ bene sapere che le mascherine funzionano per i virus, ma non bloccano lo smog». 
Non può mancare, inoltre, l’assunzione di vitamina C. «Fate mangiare ai bambini gli agrumi, vanno bene anche le spremute fresche dall’altro potere antiossidante» precisa Baraldi.
NELLE ABITAZIONI
L’inquinamento ha molte facce. Le sostanze dannose per la salute, infatti, spesso si nascondono anche tra le mura di casa.
«Ben venga occuparsi dello smog nelle strade e nelle città trafficate, ma non dimentichiamoci dell’inquinamento che producono i genitori che fumano - sottolinea il professor Baraldi -. Non bisogna pensare che all’interno di una casa l’aria sia pulita. Anzi, soprattutto nelle abitazioni molto coibentate, l’aria tende a ristagnare se non si arieggia. Altro particolare al quale fare attenzione sono le cucine a gas, che producono biossido di azoto».
La possibilità di accumulo negli ambienti chiusi dipendono da diversi fattori: stagionalità (in inverno, i livelli di particolato Pm2,5 e Pm10 sono più alti), attività umana (fumo di tabacco, derivati dalla combustione da cucina e riscaldamento, prodotti per la pulizia e la verniciatura), caratteristiche dell’ambiente esterno (nelle aree rurali i livelli di particolato ultra fine sono più bassi che nelle grandi città) e dell’interno (i livelli di particolato sono più alti negli appartamenti ai piani inferiori)

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