Salone di bellezza, politica e sociale: addio a Lauretta, parrucchiera di Raffaella Carrà

Domenica 24 Dicembre 2023
Lauretta Furlan e Raffaella Carrà

PADOVA -  Ha lottato come una leonessa contro la malattia per otto lunghi anni. L’ ultima uscita pubblica a settembre scorso, quando presenziò un congresso internazionale sui bambini iperattivi, da lei organizzato. Si è spenta a ottant’anni Lauretta Furlan, nota anche per essere stata la parrucchiera che curava il mitico caschetto di Raffaella Carrà, ma da sempre impegnata nel sociale, una vita spesa per i diritti e l’assistenza all’infanzia e all’adolescenza problematica e fragile. È stata anche segretario provinciale della Lega.


L’ADDIO
Consapevole che ormai la scienza medica non poteva più nulla, è stata lei stessa ad accomiatarsi, postando un messaggio sui social. “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. Ho sempre cercato di mettere in pratica il motto evangelico - ha scritto - con l’amore verso mio marito, la mia famiglia, le tante mamme e bambini che ho incontrato sulla mia strada di volontaria. Grazie per l’amore con il quale sono stata ricambiata da Te, mio Dio, e dalle tante persone vicine e lontane. Vi abbraccio dal profondo del cuore, un giorno ci reincontreremo”. 
Occhi magnetici e caschetto biondo: lo stesso di una sua illustre amica e cliente. Lauretta infatti era stata una delle parrucchiere di Raffaella Carrà. Titolare di alcuni saloni di bellezza tra Padova e Bologna, negli anni Settanta conobbe a Rimini la “Raffa nazionale” quando questa girava all’«Italia in miniatura» il video di accompagnamento del suo must “Tanti auguri. Com’è bello far l’amore da Trieste in giù”, cantava il refrain che sfondò le classifiche dell’epoca, e ben si può capire l’importanza del look. Studiato e curatissimo. 
Il taglio “Vergottini” fece da accompagnamento di quel successo strepitoso.

E a Vergottini, Lauretta Furlan pagò le royalty per dare quel nome ai suoi negozi. «All’epoca avevo un contratto con la Rai - raccontò lei, poco dopo la scomparsa della Carrà - e avevo fornito del personale fisso che la seguiva, in particolare una mia lavorante che la pettinava e le faceva la piastra perchè era riccia... Quando doveva tagliare i capelli andavo io, la conoscevo molto bene, era una romagnola doc, ci teneva molto alla sua terra d’origine. Le piaceva mangiare, era simpatica proprio come compariva in tv. Ma rimaneva una persona semplice, e questo la rendeva di una grandezza e di una statura uniche». 


IN CITTÀ
Furlan, residente in via Altinate e anni fa nominata “Padovana eccellente” per il suo ruolo attivo nell’ambito dell’assistenza ai bambini con disturbi da iperattività, era in prima linea nella gestione del centro Archimede di Torri di Quartesolo, centro e presidio di riabilitazione neuropsicologica, psicoterapia individuale e di gruppo e orientamento psico-pedagogico. Realizzato dall’Associazione Servizi Sociali e Sicurezza per Padova – Onlus, di cui Lauretta era presidente, è dedicato alle famiglie con bambini affetti da Adhd, un disturbo che si manifesta con difficoltà di concentrazione, incapacità a controllare l’impulsività. 


IL PARTITO
Negli anni Novanta e nei primi anni Duemila è stata anche un volto noto della politica locale, ricoprendo pure il ruolo di segretaria provinciale della Lega. Decine i messaggi di cordoglio ieri, quando si è diffusa la notizia della sua morte. «E’ stato un onore ed è stato bellissimo conoscerti Lauretta. Hai dato tutta te stessa per gli altri, in tanti ti siamo debitori - riflette l’assessore regionale Roberto Marcato - in tanti ti abbiamo voluto bene. Mi mancherai, mi mancherà la tua lucida intelligenza, mi mancherà la tua forza. Fa’ buon viaggio amica mia». Cordoglio anche dalla collega assessore Manuela Lanzarin: «Lauretta Furlan, donna tenace e attiva, sempre protesa all’aiuto dei più fragili, con lei se ne va una parte importante del nostro tessuto sociale. Il suo esempio sarà per tutti noi una strada maestra».
 

Ultimo aggiornamento: 10:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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