Il pestaggio di Longo: spunta un video

Sabato 7 Novembre 2020 di Marco Aldighieri
Il pestaggio di Longo: spunta un video
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PADOVA - La brutale aggressione all’avvocato Piero Longo, avvenuta nell’androne della sua abitazione nel cuore del centro storico di Padova la sera del 30 settembre, inizia alle 23, undici minuti e 28 secondi. È in questo preciso momento, immortalato da una telecamera della videosorveglianza in via Tiso da Camposampiero, che la commercialista Silvia Maran ha sferrato un violento calcio alla gamba destra all’altezza del femore dell’ex senatore di Fdi. Un secondo più tardi, lo ha colpito al volto con un pugno sinistro. Al suo fianco c’era il suo compagno: l’elettricista Luca Zanon. Mentre Rosanna C. era lì a pochi passi, sotto i portici e dietro a una colonna del palazzetto a guardare la scena.
IL PESTAGGIO IN UN VIDEO
L’occhio elettronico ha immortalato la commercialista mentre attendeva l’arrivo dell’avvocato sul portone dell’androne con le mani sui fianchi. Appena il professore ha aperto la porta, Maran, con il braccio destro, ha indicato al legale una persona sotto i portici poco distante: era Rosanna C. A questo punto Maran e Zanon si sono avvicinati a Longo, fino a quando alle 23, undici minuti e 28 secondi la commercialista ha sferrato il calcio all’ex senatore. Un secondo più tardi è arrivato il pugno al volto. Dai primi colpi subiti dall’avvocato sono passati tre secondi. Piero Longo, stordito e impaurito, alle 23, undici minuti e 32 secondi ha indietreggiato dentro l’androne illuminato, ed ha estratto dalla tasca destra dei pantaloni la pistola puntando la canna verso l’alto. Un’azione di circa un secondo. Ed è proprio questo preciso istante il cuore nevralgico delle indagini: perchè i due aggressori, alla vista dell’arma, invece di andarsene hanno inseguito il professore dentro la sua abitazione. Una volta all’interno lo hanno brutalmente pestato, colpendolo con alcuni calci in faccia. Longo è finito seduto a terra, e Maran lo avrebbe afferrato da dietro al collo per immobilizzarlo. L’ex senatore, ormai senza scampo, ha premuto per due volte il grilletto nell’estremo tentativo di difendersi, sparando ad una altezza di circa 65-70 centimetri. L’azione punitiva della coppia è terminata alle 23, dodici minuti e 38 secondi. I due sono usciti dall’androne con in mano la pistola dell’avvocato. Ad attenderli sotto il portico c’era ancora Rosanna C. che, come si vede dal video, alla vista dei due ha allargato le braccia: come a dire cosa avete fatto. Il professore, già subito quella sera, ai poliziotti intervenuti ha dichiarato di avere visto i suoi due aggressori molto alterati. Un’affermazione che farà anche nei giorni successivi, ma che gli inquirenti non hanno ritenuto decisiva, tanto da non ordinare un esame tossicologico nei confronti dei due indagati.
LE SCARPE
La Procura ha dato mandato a Luciana Caenazzo biologa dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Padova, la stessa che si è occupata del delitto di Isabella Noventa, di esaminare le scarpe di Luca Zanon trovate con i lacci imbrattati dal sangue dell’avvocato Longo. Segno inequivocabile, secondo gli inquirenti, che l’ex senatore sarebbe stato preso a calci in faccia. E poi c’è quella brutale stretta al collo del professore, un uomo di 76 anni che avrebbe anche potuto morire. Tanto da indurre gli inquirenti a battere pure la pista del tentato omicidio.
Marco Aldighieri
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Ultimo aggiornamento: 22:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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