Operato di tumore ma era sano:
biopsia sbagliata, medico a processo

Martedì 24 Settembre 2013 di Luca Ingegneri
Operato di tumore ma era sano: biopsia sbagliata, medico a processo
PADOVA - Avrebbe erroneamente diagnosticato un adenocarcinoma gastrico ad un paziente che si poi inutilmente sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, con conseguente indebolimento permanente dell’apparato gastroenterico. Lidio Monego, ottantaquattrenne medico in pensione, residente a Venezia, all’epoca dei fatti in servizio al Policlinico San Marco di Mestre, rischia ora di finire sotto processo, con l’accusa di lesioni colpose gravi. Il pubblico ministero Federica Baccaglini gli ha notificato attraverso il difensore, l’avvocato Giuseppe Sarti, l’avviso di conclusione indagini. Decorso il termine per eventuali supplementi istruttori, scatterà la citazione a giudizio.



L’incredibile vicenda, che merita con tutta probabilità un approfondimento dibattimentale, risale al lontano 19 giugno 2006. Quel giorno G.P., all’epoca sessantaquattrenne, residente a Zelarino, si era sottoposto ad un EGDS, cioè una gastroscopia in grado di esplorare le parti interne del tratto digestivo superiore.



Dall’esame era emersa la presenza di una neoformazione a larga base di impianto sulla grande curvatura del corpo gastrico. Il successivo 27 giugno G.P. era stato sottoposto ad una biopsia. Se n’era occupato lo stesso dottor Monego che aveva poi provveduto ad effettuare l’esame istologico dei tessuti prelevati.



La diagnosi era stata terribile. La biopsia aveva riscontrato tracce di un’eteroplasia, cioè il tipico processo proliferativo tumorale. Monego aveva concluso per «un adenocarcinoma ben differenziato dello stomaco».



Il paziente non aveva altra scelta che quella di sottoporsi con urgenza ad un intervento chirurgico di gastrectomia radicale. L’operazione è stata effettuata il 31 luglio 2006 a Padova, in Azienda ospedaliera.



Tutto sembrava essere filato liscio, almeno fino al successivo esame anatomopatologico sull’intero stomaco. G.P. ha scoperto in quel momento di non aver mai avuto un tumore all’apparato gastroenterico.



L’esame ha categoricamente escluso la presenza della patologia neoplastica evidenziando soltanto una piccola erosione della lunghezza di 3 centimetri. Il paziente, assistito dall’avvocato Marco Veneruso, ha dovuto fare i conti con un indebolimento permanente dell’intero apparato, ed una serie di vicissitudini che hanno seriamente compromesso le sue condizioni di salute.
Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 11:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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