Omicron rallenta, ma non basta: 3.363 contagi e 7 decessi

Mercoledì 2 Febbraio 2022 di Elisa Fais - Alberto Rodighiero
Omicron rallenta, ma non basta: 3.363 contagi e 7 decessi

PADOVA - La curva del contagio scende e Omicron rallenta il passo. Si abbassa ancora il numero dei padovani positivi al tampone: le infezioni da Covid attualmente sono 39.300, circa 10mila in meno rispetto una settimana fa. L’ultimo bollettino di Azienda Zero registra comunque 3.363 nuovi casi e sette decessi, tra lunedì e martedì, in provincia di Padova. 
Torna ad alzarsi lievemente la pressione ospedaliera. Negli ospedali del padovano sono assistiti 338 pazienti positivi al virus, si contano nove ingressi in più nelle 24 ore. Di questi, 305 sono ricoverati nei reparti ospedalieri e altri 33 nelle strutture di comunità in via di stabilizzazione. Con il diminuire dei contagi, scende anche la quota di padovani in isolamento domiciliare perché contatti stretti. In questo momento si stimano circa 156mila persone a casa. Attualmente in tutta la provincia di Padova si registrano 1.250 classi in quarantena e ciò significa che sono oltre 20 mila gli alunni di ogni età costretti a fare lezione da casa. Al quadro vanno aggiunte anche 1.300 classi in auto-sorveglianza. 
In questo quadro si rinnova un punto di ascolto psicologico, per affiancare e accompagnare le persone in crisi anche a causa dell’isolamento e della pandemia.

Con questo obiettivo è attivo il servizio “InOltre”, realizzato dalla Regione del Veneto per i cittadini in difficoltà. Quando il cittadino chiama il numero verde 800 33 43 43 viene svolta una consulenza durante la prima chiamata, un colloquio psicologico. 


I TRASPORTI
Resta l’alta tensione nei trasporti. «Invece di richiamarli immediatamente in sevizio dopo il tampone negativo, Busitalia fa rimanere gli autisti a casa senza stipendio, anche per 4 giorni» denuncia Stefano Pieretti di Adl Cobas. «In questi giorni sono stato contattato da vari autisti che hanno denunciato tutti la stessa cosa – ha scandito ieri il sindacalista di base – non appena si sono negativizzati dal Covid, hanno comunicato all’azienda l’esito negativo del tampone. Nonostante questo, sono stati richiamati al lavoro 3 o 4 giorni dopo. Non solo. Questo lasso di tempo non viene pagato al lavoratore».
«Siamo veramente al paradosso – ha rincarato la dose Pieretti – da un lato si impedisce agli autisti di ritentare in servizio e questo contribuisce ai disagi che colpiscono ogni giorno gli utenti del trasporto pubblico. Dall’altro, invece, si decurta in modo ingiustificato ai dipendenti la loro busta paga. Tutto questo non è più accettabile. L’azienda sta dimostrando di non essere in grado di organizzare il lavoro. Anche per questo abbiamo attivato i nostri legali».
A causa dell’assenza degli autisti legata al Covid, da mesi il servizio di Busitalia ha subito una contrazione molto pesante. Oggi, per esempio, l’azienda non è in grado di garantire 270 corse: 120 nelle linee urbane e 150 in quelle extraurbane. Nello specifico le assenze degli autisti si attestano a quota 150. Circa 80 conducenti sono a casa perché contagiati o entrati in contato con un positivo. Altri 70 lavoratori, invece, non possono essere in servizio perché non vaccinati o non in regola con il pass.
 

Ultimo aggiornamento: 16:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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