Rapina a Noventa: in cella l'ex inquilino e il complice. La messinscena durante il colpo

Mercoledì 31 Marzo 2021 di Cesare Arcolini
Manuel Isidoris e Luca Borgato
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NOVENTA - Al termine di un'indagine lampo sono finiti in manette i due banditi ritenuti gli autori della rapina del 25 marzo a casa di Giovanna Polato, in via Cappello. Si tratta di Luca Borgato, di 48 anni, di Legnaro e del complice Manuel Isidoris, di 38 anni, di Piove di Sacco.

L'attività investigativa è stata portata avanti dai carabinieri della stazione di Noventa guidati dal luogotenente Enzo Callegaro e coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Benedetto Roberti. Ieri mattina è arrivata la convalida degli arresti. I due indagati si trovano alla Casa circondariale di Rovigo a disposizione dell'autorità giudiziaria.


L'AFFITTUARIO

Ad organizzare l'assalto a casa dell'ex impiegata del Comune Giovanna Polato sarebbe stato Manuel Isidoris, muratore occasionale, che in passato aveva vissuto in affitto in una proprietà immobiliare della vittima. Dai riscontri l'uomo avrebbe lasciato alcune mensilità da pagare e, a parziale ricompensa, avrebbe dipinto casa per sdebitarsi. Intuendo che la donna viveva in uno stato di benessere, il trentottenne avrebbe organizzato il colpo con un amico fidato, appunto Luca Borgato. La notte del 25 marzo a bordo di un Fiat Doblò i due banditi sono arrivati nei pressi di via Cappello. Dopo aver scavalcato la recinzione sono stati sentiti dai sei cani della proprietaria che hanno cominciato ad abbaiare all'impazzata attirando l'attenzione della sessantasettenne. Quando la donna è uscita per capire cosa stesse accadendo, si è imbattuta in uno dei due rapinatori, Luca Borgato, si è messa ad urlare e l'ha messo in fuga. Nel frattempo però il complice è riuscito ad aprire la porta laterale della taverna, creandosi un pertugio per il successivo blitz.


LA MESSINSCENA

Una volta dentro casa i due rapinatori hanno fatto intendere alla vittima di essere entrati con una copia delle chiavi che un loro informatore gli aveva passato. Era solo un depistaggio. Luca Borgato ha tenuto ferma la donna e per un'ora ha parlato con lei. Il complice, l'ex affittuario, non ha mai proferito parola per timore di essere riconosciuto. Dopo aver caricato l'auto con cibo, un tosaerba e il prezioso bancomat con pin, la coppia si è defilata rubando anche la Mercedes 320. Poco dopo le tre del mattino la coppia ha commesso un errore, si è fermata alla banca Intesa San Paolo di via XI Febbraio a Villatora effettuando un prelievo di 500 euro. Poi la fuga è proseguita verso il Piovese. La Mercedes è stata abbandonata in un parcheggio pubblico di Sant'Angelo di Piove di Sacco e la fuga è proseguita sul Fiat Doblò pulito. I militari del luogotenente Callegaro hanno ascoltato a lungo la vittima scavando sulle sue innumerevoli conoscenze. Ha raccontato di aver avuto problemi con un affittuario che di fatto le ha lasciato un buco di qualche migliaio di euro. Con il nome e cognome della persona gli investigatori hanno verificato come l'uomo fosse un pregiudicato del Piovese. Comparando la fotosegnaletica di Isidoris all'immagine estrapolata dalla banca, si è chiuso il cerchio attorno al primo indiziato di reato. Poi si è lavorato sulle amicizie strette del trentottenne e si è risaliti a Borgato. In contemporanea i carabinieri si sono portati a casa dei due sospettati. Hanno rinvenuto parte della refurtiva e soprattutto capi d'abbigliamento compatibili con quelli usati dai rapinatori del 25 marzo notte. Di qui il fermo di polizia giudiziaria e la traduzione in carcere con l'accusa di rapina aggravata in concorso.

Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 19:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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