Scuole in sicurezza: 30mila ragazzi non vaccinati, scendono in campo 91 pediatri

Martedì 31 Agosto 2021 di Gabriele Pipia
I pediatri Felice Michele Giuseppe e Franco Pisetta


PADOVA - «Dottore, mi creda. Noi non siamo una famiglia No Vax. Il vaccino lo abbiamo fatto, ma per nostro figlio abbiamo paura». Quanti medici negli ultimi mesi si sono imbattuti in considerazioni di questo genere? Tanti, tantissimi. Di genitori reticenti la provincia di Padova è piena e i numeri parlano chiaro: su 70 mila ragazzini tra i 12 e i 19 anni, sono ben 30 mila quelli che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose. Numeri considerati troppo alti e per questo motivo a 13 giorni dall’inizio dell’anno scolastico l’Ulss Euganea vuole dare l’accelerata. Per farlo si affida ai pediatri: questa settimana decine di professionisti inizieranno a somministrare il siero Moderna nei propri ambulatori. Proprio oggi il dottor Franco Pisetta, segretario veneto della Federazione italiana dei medici pediatri, vaccinerà nel suo studio di Abano i primi 20 piccoli pazienti. 
 

I NUMERI
In provincia di Padova i ragazzini di età compresa tra i 12 e i 15 anni sono 17 mila e quelli già vaccinati sono circa la metà. L’obiettivo è quello di arrivare nel giro di un mese all’80% di copertura per questa fascia e ciò significa vaccinare almeno cinquemila giovani con una media di 50 pazienti per ogni pediatra. 
«Abbiamo effettuato una chiamata attiva contattando direttamente diversi gruppi di genitori - spiega il dottor Pisetta, che oggi somministrerà il vaccino assieme al collega di Abano Michele Felice - La metà dei nostri pazienti è già vaccinata quindi ora inizia la parte difficile. Chi era convinto ha già fatto vaccinare il proprio figlio, adesso restano soprattutto gli indecisi e i contrari. E per la maggior parte sono genitori che si sono fatti il vaccino ma temono per i propri figli». 
A tutti loro il dottor Pisetta risponde con tono pacato e rassicurante: «Non ci sono argomenti scientifici che portino a vaccinare gli adulti e non i ragazzini. Non sono mai state accertate reazioni avverse differenti tra adulti e adolescenti. È importante vaccinarsi per proteggere gli altri ma anche se stessi. Ricordo che anche tra i più piccoli il virus può presentarsi in forma acuta». 
 

L’ORGANIZZAZIONE
L’accordo tra l’Ulss Euganea e la Federazione dei pediatri era stato annunciato oltre un mese fa dal direttore generale Paolo Fortuna e ora ci siamo. «Riuscire a vaccinare l’80% di questa fascia di popolazione sarebbe un grande risultato - sottolinea Pisetta - Su 100 pediatri operanti in provincia di Padova hanno aderito ben 91. Quasi tutti vaccineranno nei propri ambulatori ma a turno potremo metterci a disposizione anche negli hub vaccinali come la Fiera di Padova. Richiediamo all’Ulss le dosi con cinque giorni di anticipo in base al numero di prenotazioni. Utilizziamo il siero Moderna: è simile al vaccino Pfizer ma più semplice dal punto di vista del trasporto e della conservazione»
 

I CASI
Dall’inizio dell’emergenza ad oggi sono stati ricoverati all’ospedale di Padova poco più di 100 minori sotto i 14 anni. In un anno e mezzo sono stati 5 i ricoveri in Terapia intensiva (in questi casi i minori erano tutti già colpiti da gravi patologie croniche. Liviana Da Dalt, direttrice della Pediatria padovana, 20 giorni fa ha spiegato: «I bambini si ammalano sicuramente meno rispetto agli adulti ma ciò non significa che il Covid li risparmia. Chi viene ricoverato ha prevalentemente sintomi respiratori o gastroenterologici. Tra i bambini che prendiamo in cura troviamo principalmente due categorie. I lattanti, nei primi mesi di vita, che risultano contagiati e poi accusano disturbi dell’alimentazione, oppure i bambini un po’ più grandi già con patologie croniche». 
Da parte degli esperti dell’Azienda ospedaliera sono partiti anche ripetuti appelli rassicuranti per far vaccinare le donne incinta. «Non ci sono controindicazioni, anzi.

Fa bene anche al bambino».

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