No Pass a Padova, 50 multe e un indagato per la chat su Telegram. Nuovi cortei con i "vigilanti"

Martedì 16 Novembre 2021 di Marina Lucchin
La protesta al parco Europa di Padova

PADOVA - Da una parte sono già pronte una cinquantina di multe per i no green pass ammassati durante l'ultima manifestazione al Parco Europa. Dall'altra c'è un no vax, affiliato al canale Telegram Basta Dittatura, padovano cinquantenne, indagato per istigazione a delinquere. Sul gruppo scriveva: Gettiamo dell'acido sulle forze dell'ordine.
Così le autorità sfilano i guanti di velluto usati finora: con l'aumento dei contagi da Covid, infatti, arrivano anche le stangate per scoraggiare i comportamenti scorretti.

Ma anche gli organizzatori dei cortei ora collaboreranno: hanno promesso alla questura che individueranno delle figure, tipo steward, che vigileranno sull'uso della mascherina.


LA MANIFESTAZIONE

Come annunciato dal questore Antonio Sbordone, stanno per partire le prime multe nei confronti di organizzatori e partecipanti che sabato, alla manifestazione no green pass al Parco Europa, se ne sono bellamente infischiati sia dell'uso delle mascherine che del distanziamento. Ovvero, di fatto, non solo della normativa nazionale, ma anche dell'ultima ordinanza del sindaco Sergio Giordani. La Digos, controllando le immagini girate quel pomeriggio, ha identificato già una cinquantina di persone che tra un paio di settimane si vedranno recapitare una multa che va dai 400 ai 1000 euro.
«Sabato scorso al parco Europa io ero presente. Tantissimi sono venuti meno alle prescrizioni, a partire dall'utilizzo della mascherina ha spiegato l'assessore alla Sicurezza Diego Bonavina si è deciso, però, di non intervenire subito nei confronti chi violava l'ordinanza firmata dal sindaco, ma di far ricorso alle immagini girate dalla Polizia scientifica. E proprio grazie a queste immagini si provvederà a notificare le violazioni ai diretti interessati».


I PROSSIMI CORTEI

Anche alla luce della nuova manifestazione dei no pass, che si terrà questa sera, Bonavina non ha nascosto tutta la sua stanchezza rispetto a un fenomeno che, ormai, occupa le cronache dalla scorsa estate. «I padovani mi pare abbiano recepito perfettamente l'ordinanza emessa dal sindaco. Chi non utilizza la mascherina non fa un dispetto a Giordani, ma fa un danno a sé stesso e a tutta la collettività. Io che faccio parte del 90% delle persone che si sono appunto vaccinate ha concluso - sono abbastanza stufo del fatto che si parli solo di questo tema».
Il nuovo corteo è in programma oggi con raduno alle 20 in piazza Garibaldi, si snoderà per strade non comprese nella recente direttiva del Prefetto (la zona rossa delle piazze) e tornerà al luogo di partenza. Il promotore della manifestazione, Cristiano Fazzini, si è formalmente impegnato al rispetto della normativa e della ordinanza del sindaco di Padova relativa al distanziamento e all'uso della mascherina, e a individuare anche specifiche persone addette al controllo di questo aspetto, tipo degli steward su cui vigileranno naturalmente anche le forze dell'ordine.
Ma manifestazioni sono in programma anche per giovedì, alle 11 davanti al dipartimento di prevenzione in via Giustiniani per protestare contro la sospensione dei medici e sanitari no pass, e pure per sabato dove i contestatori del certificato verde torneranno a sfilare in centro città con quella che definiscono una sorta di maratona non meglio illustrata.


LA DENUNCIA

Intanto la Digos ha denunciato un padovano no vax per istigazione a deliquere. L'uomo, un 50enne, che faceva parte del canale telegram Basta Dittatura scriveva: Gettiamo dell'acido sulle forze dell'ordine. La sua abitazione è stata perquisita ieri all'alba e sono stati sequestrati pc e telefono con cui si connetteva. Nelle chat, l'uomo e altri indagati nel resto d'Italia, invitavano a bloccare strade, stazioni ferroviarie, banche. Chiedevano di utilizzare armi, bastoni, bottiglie molotov, acido e invitavano a gambizzare e a far saltare qualcuno.

FRIULANO DENUNCIATO

Agenti della Digos e dell'Ufficio Polizia Anticrimine della Questura di Pordenone hanno notificato la misura di prevenzione del foglio di Via Obbligatorio  dalla città di Pordenone per un anno, disposto dal questore Marco Odorisio nei confronti di un 51enne attivista «no green pass», residente nella Destra Tagliamento. La decisione avviene, come spiega la questura, seguito degli elementi investigativi emersi a carico dell'uomo coinvolto e facente parte dei 17 indagati, a vario titolo, della Procura di Torino, attivisti «no vax - no green pass», più radicali affiliati al noto canale Telegram «Basta Dittatura», uno degli spazi web di maggiore riferimento nella galassia dei negazionisti del Covid 19. Il canale era già stato oggetto di un provvedimento giudiziario di sequestro nonché della decisione di chiusura da parte della stessa società in considerazione della gravità dei contenuti.

Ultimo aggiornamento: 15:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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