PADOVA - Colori e luci che danno risalto alle opere sono gli elementi fondamentali di un'esposizione che fa respirare l'aria di Parigi in uno dei luoghi più antichi di Padova. Dove fino al 12 maggio sarà possibile ammirare alcuni capolavori dell'arte francese, vista con gli occhi degli americani. È stata inaugurata ieri a Palazzo Zabarella, infatti, la mostra "Da Monet a Matisse. French Moderns, 18501950", con 59 opere di pittura e scultura di 45 autori, provenienti dalla collezione del Brooklyn Museum di New York che ha organizzato la rassegna, promossa dalla Fondazione Bano.
L'ALLESTIMENTO
Le opere, realizzate da artisti transalpini e da altri formatisi in Francia, rappresentano realismo, impressionismo, post impressionismo, simbolismo, fauvismo, cubismo e surrealismo. La mostra articolata in 4 sezioni, "Paesaggio", "Natura morta", "Ritratti e figure", e "Il nudo", delinea come la concezione del "fare artistico" sia cambiata in quell'arco temporale. Prende avvio dagli accademici, con Gérôme e Bouguereau, vede poi Millet e Boudin, e quindi Sisley e Pissarro con le novità del primo modernismo. Non mancano gli impressionisti, guidati da Monet, Renoir, Cezanne e Degas, e sono presenti pure le tele di Matisse, Bonnard, Chagall che mettono in risalto l'evoluzione dell'arte espressionista, e con le opere di Rodin e Degas la pittura passa alla scultura. Immagine-simbolo è la tela di Berthe Morisot, "Madame Boursier e sua figlia".
I COMMENTI
«Natale a Palazzo Zabarella sarà straordinario - ha evidenziato Bano - con un evento dedicato all'Ottocento che a noi sta particolarmente a cuore, e con una visione internazionale, che riproporremo in futuro, grazie alla collaborazione con il Brooklyn Museum. L'argomento che trattiamo è importante perché parla degli anni in cui si è affermata una modernità senza precedenti. A Padova abbiamo ora un campione straordinario di capolavori che rappresenta in modo perfetto quel momento». A entrare nei dettagli dell'esposizione è stato poi Francesco Leoni, della Fondazione Bano, curatore di esposizioni precedenti. «È una mostra che ha un fondamento scientifico forte, adattato a Palazzo Zabarella grazie a un allestimento perfetto: i colori e l'idea di piccole architetture che incastonano i pannelli ci riportano negli edifici newyorkesi a cavallo tra 8 e 900. La rassegna è una gloriosa cavalcata con artisti che ci raccontano un secolo di cambiamento, un storia dell'arte che è diversa, una pittura della realtà interiore, dell'anima, con la natura letta come riflesso dello stato d'animo e della psiche. Nelle 4 aree tematiche c'è un filo rosso che unisce realtà, sogno e simbolo».