PADOVA - La Procura ha chiesto l’archiviazione per l’incidente stradale costato la vita allo studente di 17 anni Simone Silvestri. Le telecamere della videosorveglianza, installate tra via Po e via Pierobon, non sono riuscite a registrare l’esatto momento dell’impatto tra il camion e lo scooter con in sella il ragazzo e condotto da suo padre. In un primo momento il pubblico ministero Marco Brusegan, titolare delle indagini, aveva iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale l’autista di 39 anni U.I. e il papà di Simone. Ma nessuna prova raccolta dagli inquirenti è stata utile a supportare un loro comportamento irregolare alla guida. Inoltre senza immagini è stato quasi impossibile ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. La morte dello studente è stata una tragica fatalità.
I FATTI
Silvano Silvestri, alle 14.30 di venerdì 24 giugno dell’anno scorso, stava accompagnando suo figlio Simone in un’azienda per il progetto alternanza scuola-lavoro.
LE INDAGINI
La Procura aveva subito ordinato l’autopsia sul corpo del ragazzo, che è stata eseguita dal medico legale Rossella Snenghi. Dall’esame autoptico è emerso come lo studente nell’impatto abbia subito ferite gravissime, tanto da provocarne la morte all’istante. Il camionista, poco dopo l’incidente, è stato sottoposto agli esami clinici per riscontrare nel sangue eventuali tracce di alcol o di sostanze stupefacenti, ma è risultato negativo a tutti e due i test. Gli agenti della polizia locale hanno anche visionato alcune immagini registrate di un paio di telecamere della videosorveglianza installate nella zona, ma non hanno fornito risposte utili agli inquirenti. Inoltre è stato posto sotto sequestro il cronotachigrafo del camion. Lo strumento effettua una misurazione di tre parametri: la velocità del veicolo, i tempi di guida dell’autista e la distanza percorsa. Ma tutto è risultato perfettamente in regola.