«Simone era felice», la fidanzatina, gli amici, il lavoro e poi la morte: ecco chi era il 17enne

Sabato 25 Giugno 2022 di Marina Lucchin
Simone Silvestri, il ritratto del ragazzo morto in scooter con il papà

PADOVA - Una famiglia numerosa e felice, molto unita, dove tutti si prendono cura l'uno dell'altro quella dei Silvestri. Papà Silvano Silvestri, mamma Francesca e cinque figlioli, uno dei quali vive già fuori casa. Simone Silvestri  era il più piccolo della famiglia, che abita al Sacro Cuore, in via Franzela 7, e che tutti conoscono perchè è una piccola e allegra tribù, in un isolato in cui praticamente si conoscono tutti.

Mamma Francesca ieri, quando ha saputo dell'incidente, ha lasciato tutte le finestre aperte, è scesa di corsa dall'appartamento al piano rialzato ed è corsa in ospedale. Senza parole i vicini di casa, atterriti dalla tragedia che ha colpito quella famiglia, serena e unita. Proprio in forza di questa sensibilitò, papà Silvano portava sempre il figlio al lavoro, per proteggerlo. Il Sacro cuore è un quartiere che somiglia quasi più a un piccolo paesino, dove le distanze sono a misura d'uomo e a piedi si raggiunge praticamente tutto. Tanto che uno dei migliori amici di Simone abita a poche centinaia di metri da casa sua. Con una piccola passeggiata i due si trovavano spesso. «Giocavamo a carte qui in quartiere, ci siamo conosciuti a scuola e così abbiamo fatto amicizia, tanto che abitiamo vicino e così non abbiamo difficoltà a incontrarci» racconta. Impossibile per lui immaginare che non rivedrà più quel ragazzo così sorridente e pieno di vita.

Il ricordo dell'amico di Simone: «Era felice»

«Era molto felice per questo stage estivo. Fa parte del progetto alternanza scuola lavoro e sarebbe durato tre settimane. Lui deve aver preso da suo padre, che è bravo in elettronica. Così quando è stato il momento di scegliere che scuola fare ha optato per il Bernardi, il nuovo indirizzo di creazione di componenti elettroniche. E lo stage in azienda prevedeva un esperienza in linea con i suoi studi. L'avevo sentito prima che partisse, era l'1.30». Simone aveva concluso con successo la terza superiore e si preparava ad affrontare la quarta, col cuore leggero di un adolescente pieno di progetti e voglia di vivere e divertirsi. A maggior ragione adesso che aveva trovato la felicità al fianco di una ragazza, una coetanea che abita in un comune della cintura urbana e che frequenta il liceo Scarcerle. «Si sono messi assieme da poco, non so tanto di lei, ma era contento» racconta l'amico, con cui Simone condivideva la compagnia, che si ritrovava sempre in zona quartiere. Il 17enne non era particolarmente appassionato di sport, ma si teneva in forma facendo pesi in casa, in modo da risparmiare qualche euro da spendere, invece, in vacanza, in Croazia. Quest'anno sarebbe andato via con i suoi amici, oltre che con i genitori. E poi le lunghe serate estive all'ombra dei lampioni di via Sacro Cuore, vicino alla chiesa, o a casa della fidanzata, che era per lui ormai un punto fermo. Sulla sua pagina Instagram Simone aveva ricavato un angolo tutto per loro: le passeggiate al tramonto, i baci in mezzo alla strada, le coccole ascoltando le loro canzoni preferite, i selfie con le dita che formano un cuore, mentre sotto passa la canzone di Eyedress che recita She looks like a dream, the prettiest girl I've ever seen. Un amore innocente, appassionato come solo durante l'adolescenza succede, un sogno svanito che si è trasformato in un incubo. Simone non c'è più. Lo piange la fidanzatina con il cuore spezzato, lo piangono mamma e papà, in preda a un dolore che nessun genitore dovrebbe mai provare.

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Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 10:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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