Marchesi de' Taddei, muore l'ex presidente di Italia Nostra che difese la città antica

Mercoledì 6 Maggio 2020 di Maria Elena Pattaro
Pier Agostino Marchesi de' Taddei e la Villa Dolfin Boldù, sede della Biblioteca
ESTE - Lutto a Este: la città piange un suo stimato cittadino nonché storico dipendente comunale e bibliotecario. Sabato scorso si è spento Pier Agostino Marchesi de' Taddei. Aveva 74 anni e da oltre un mese era ricoverato all'ospedale di Rovigo a seguito di un'ischemia. Molti lo ricordano con affetto tra gli scaffali della biblioteca civica, mentre consigliava gli utenti con la cordialità che lo contraddistingueva. Geometra di formazione, la sua grande passione per l'arte e per la storia lo aveva portato a lavorare per la Soprintendenza alle Belle Arti di Trieste e di Venezia. Dal 1998 al 2010 lavorò a Este, la sua città, come dipendente comunale, occupandosi della biblioteca civica. Nel 2006 aveva assistito al trasferimento di sede da Palazzo Contarini, in viale Fiume, a Villa Dolfin Boldù, dove la biblioteca si trova tuttora. Celibe e senza figli, si è prodigato molto per valorizzare le bellezze della città e del territorio.

Dagli anni Settanta seguì infatti le attività della sezione atestina dell'associazione Italia Nostra, di cui divenne presidente negli anni Novanta, prodigandosi sia per la salvaguardia degli edifici storici, sia per la tutela dei Colli Euganei. Grazie al suo interessamento furono eseguiti vari interventi di restauro nella chiesa di San Martino. Più di qualche edificio storico della città fu risparmiato dalle ruspe. Preservare le tracce e le eredità del passato era una delle sue missioni. Per questo tenne viva la memoria delle storiche famiglie atestine, tra la famiglia Pelà, a cui apparteneva per discendenza materna. Storia e arte, natura e cultura: erano questi gli interessi che Marchesi coltivava da sempre.

«Era una persona solare, affettuosa e indubbiamente elegante racconta il nipote Francesco Berto .
Aveva un modo di fare aristocratico: ci teneva moltissimo al decoro, indossando sempre giacca, cravatta e basco. Non aveva molta familiarità con la tecnologia: se doveva mandare una comunicazione, preferiva la carta, scelta con cura, a un messaggio o a un'email». Un uomo d'altri tempi, insomma. Lui stesso si definiva «orgogliosamente ottocentesco». Negli ultimi anni si era trasferito a Vighizzolo d'Este, dove coltivava rose antiche da collezione. Il funerale di Marchesi sarà celebrato stamattina alle 9.30 nella chiesa di Vighizzolo, in forma privata. La salma verrà poi tumulata nel cimitero maggiore di Este. Marchesi lascia nel dolore le sorelle e i nipoti.


 
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