«Verde sfregiato», esposto in procura della sezione di Belluno di Italia Nostra

Martedì 9 Aprile 2024 di Giovanni Santin
Alberi abbattuti

BELLUNO - «Inosservanza delle norme». È questa la ragione per cui la sezione di Belluno di Italia Nostra ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Belluno per il verde che in città viene «trascurato e sfregiato».

A far traboccare il vaso di un malumore ormai colmo è stato il taglio che ha interessato l'area verde che fino alla vigilia di Pasqua si trovava nella parte nord di via Pagani Cesa, proprio di fronte al cancello di ingresso della struttura residenziale per anziani Gaggia Lante.

LA BATTAGLIA
Nel comunicato diffuso ieri, Italia Nostra, la cui sezione del capoluogo è presieduta da Orietta Ceiner, scrive: «La Sezione bellunese di Italia Nostra ha da molti anni protestato contro questa continua insensibilità nei confronti del nostro verde urbano, ma ora, di fronte al reiterarsi di pratiche riprovevoli, ha inteso presentare un esposto alla Procura di Belluno». Da tempo e per molte volte Italia Nostra è intervenuta per protestare contro la gestione del verde seguita dal comune capoluogo. Ora lo fa in maniera ancor più forte e formale motivando così la propria decisione. «Il verde, lo sappiamo, serve all'assorbimento dell'anidride carbonica, a moderare il cambiamento climatico, ma anche a limitare l'inquinamento che si concentra soprattutto nei centri abitati. Altri benefici li porta donando ombra durante le calde estati e conferendo godimento estetico con la loro presenza». Ma se questi sono i fatti, Italia Nostra si chiede: «A fronte di questi benefici ed alle sollecitazioni di molti cittadini, come rispondono le amministrazioni comunali? Con continui abbattimenti senza un piano di ripiantumazione e, spesso, con potature drastiche che indeboliscono le piante accorciandone l'esistenza».

LA POLITICA
Ma poi, oltre alle questioni generali, l'associazione ambientalista se la prende con chi in questo momento occupa i posti di responsabilità a Palazzo Rosso: «Un particolare accanimento sta caratterizzando l'attuale amministrazione che moltiplica gli interventi che impoveriscono il patrimonio arboreo pubblico con abbattimenti e, soprattutto, con potature devastanti spesso affidate a personale non competente o a ditte con appalti al massimo ribasso che attuano sfregi o veri e propri scempi». Nella nota Italia Nostra cita i recenti casi di interventi in via Bolzano, in piazza Castello, al Parco Città di Bologna, a Quartier Cadore nel cortile della scuola primaria ed infine il già citato abbattimento di una quindicina di pioppi dello scorso 30 marzo a Cavarzano.

IL CASO
In quest'ultimo caso, l'assessore Franco Roccon aveva spiegato che l'abbattimento era motivato dal fatto che gli alberi presenti sul lato nord del prato davano fastidio a chi percorreva il marciapiede ed alcuni di questi erano ammalorati. Ma mentre i cittadini della zona si chiedono perché allora non sia stato possibile provvedere ad una corretta potatura dei rami per così dire esuberanti, Anacleto Boranga, anch'egli socio di Italia Nostra, appena saputo del taglio si è subito recato in via Pagani Cesaa ed ha verificato che solo una delle piante era ammalorata.
Ora Italia Nostra ha deciso di vederci chiaro. Non solo su via Pagani Cesa, ma su tutta la politica di gestione del verde: «Si tratta di interventi che, non solo ignorano i suggerimenti degli agronomi e le deplorazioni di molti cittadini, ma anche le disposizioni ministeriali. Si veda - conclude il sodalizio - il decreto ministeriale 10 marzo 2020, che stabilisce testualmente di "evitare di praticare la capitozzatura, la cimatura e la potatura drastica perché indeboliscono gli alberi e possono creare nel tempo situazioni di instabilità che generano altresì maggiori costi di gestione». Queste le premesse che hanno convinto la sezione bellunese di Italia Nostra a presentare un esposto alla Procura di Belluno per la «inosservanza delle normative sopracitate».
 

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