Molestata sul lavoro e licenziata: risarcimento di 9mila euro. L'azienda: «Chiuso il caso con cifra irrisoria»

Il sindacato: "Avevamo ragione a fare ricorso". La difesa: "Accuse senza fondamento"

Giovedì 26 Maggio 2022 di Alberto Rodighiero
Risarcimento a donna molestata sul lavoro dai colleghi

PADOVA - Denuncia delle molestie sul lavoro, viene licenziata, ma riesce ad ottenere un indennizzo di 9 mila euro. Protagonista della vicenda un'operaia di un'azienda del piovese che, martedì scorso, si è vista riconoscere dalla commissione provinciale di Conciliazione dell'Ispettorato del lavoro un indennizzo da 9 mila euro da parte dell'azienda in cui lavorava fino all'anno scorso. A ricostruire la vicenda è stato ieri Vittorio Rosa del sindacato di base Sls.

IL SINDACALISTA
«Questa lavoratrice è stata oggetto di pesanti molestie sessuali da parte dei colleghi - ha spiegato Rosa -, il tutto senza che la dirigenza dell'azienda facesse nulla per fermare un comportamento assolutamente inaccettabile». «Queste molestie ha detto ancora il sindacalista hanno determinato nella donna uno stato di prostrazione che l'hanno costretta a rimanere a casa dal lavoro oltre il limite consentito dalla legge, ovvero 180 giorni».
«A fronte di questo - ha continuato - lo scorso 3 novembre questa lavoratrice è stata licenziata e si è rivolta a noi per avere assistenza. Nel frattempo, la donna ha provveduto a presentare ai carabinieri di via Rismondo regolare querela per le molestie sessuali».
La vicenda, seguita per Sls dall'avvocato Emanuele Spata è poi finita davanti alla commissione di conciliazione dove si è trovato un accordo tra le parti. A fronte del pagamento di 9 mila euro in favore della donna, la lavoratrice s'impegna a non impugnare il licenziamento e a ritirare la denuncia. «L'accordo conferma la bontà del nostro ricorso e questo, evidentemente, è stato riconosciuto anche dall'azienda ha concluso Rosa non è tollerabile che nei luoghi di lavoro si verifichino episodi di questo tipo.

Le molesti e le violenze nei confronti delle donne vanno prevenute e bloccate in tutti gli ambiti».

L'AZIENDA
Non la pensa così, però, l'avvocato Ezio Bisatti che, in questa vicenda, ha difeso l'azienda coinvolta nel contenzioso. «Ribadiamo l'assoluta legittimità del licenziamento. Abbiamo deciso di chiudere questa vicenda stanziando una cifra irrisoria, ma restiamo fermamente convinti della correttezza del nostro operato - ha detto il legale -. A conferma di questo c'è il fatto che, un risarcimento per un licenziamento illegittimo avrebbe dovuto comportare un esborso ben maggiore ai 9.000 euro che abbiamo concordato».
Anche sulla questione delle molestie, Bisatti respinge al mittente ogni responsabilità da parte dell'azienda. «In varie sedi abbiamo potuto appurare che si tratta di accuse che non hanno fondamento - ha concluso - a conferma di questo c'è il fatto che la signora ha deciso di ritirare la querela presenta ai carabinieri. Se effettivamente queste molestie ci fossero state, credo che si sarebbe comportata diversamente».

Ultimo aggiornamento: 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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