CITTADELLA (PADOVA) - La Cassazione ha confermato la condanna, e ora la pena a nove anni e sei mesi per omicidio volontario per Massimo Zen è diventata definitiva.
Tutto iniziò il 22 aprile del 2017 quando Zen sparò e uccise il giostraio Manuel Major, 36enne, che stava fuggendo in auto dopo aver realizzato una serie di colpi ai bancomat. L'omicidio avvenne a Barcon di Vedelago, in provincia di Treviso. Sono momenti di attesa drammatici questi, durante i quali Zen dice che non lo rifarebbe: «No, considerando le leggi che ci sono in Italia, oggi mi girerei dall'altra parte», racconta in una intervista del Corriere del Veneto. A distanza di anni, alla fine dell'intero procedimento penale, Zen si dice deluso dalla giustizia, sostenendo che i giudici non hanno tenuto conto della situazione nella quale si trovò ad operare. Ma non è solo la giustizia, Zen si è sentito abbandonato anche dall'azienda per la quale lavorava, spiegando che negli ultimi anni è sopravvissuto con l'assegno di disoccupazione. E infine si sente deluso anche dalla politica. Già, perché se subito dopo l'evento la pioggia di solidarietà da parte di alcuni politici fu immediata e scrosciante, l'afflato durò poco.
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