Diagnosi sbagliata, la cantante Sacchetto si accorda con i medici per una transazione

Giovedì 14 Aprile 2022
Diagnosi sbagliata, la cantante Sacchetto si accorda con i medici per una transazione

PIOVE DI SACCO - La cantante Marisa Sacchetto, 66 anni di Piove di Sacco difesa dal legale Gabriele Messina del foro di Modena, davanti al giudice di pace ha optato per una transazione di poche migliaia di euro sulla presunta diagnosi sbagliata di carcinoma al fegato trovando un accordo con l'Ulss.

L'artista ha rimesso la querela nei confronti dei due medici sotto accusa che sono stati prosciolti.


IN OSPEDALE
Nell'aprile 2015, nel corso di abituali controlli, le sarebbe stato diagnosticato dai medici padovani Angelo Farruggio di 67 anni e Pierpaola Gasparin di 52 anni un tumore. Biopsia ed esame istologico, con prelievo dei tessuti, vennero effettuati all'ospedale di Schiavonia, dove all'epoca lavoravano i due dottori. Marisa Sacchetto non ha avuto altra scelta: si sarebbe dovuta sottoporre a un lungo ciclo chemioterapico con la somministrazione del farmaco Sutent. Un autentico calvario per l'artista, affrontato dalla cantante con grinta e dignità rinunciando quasi del tutto alla carriera artistica e accettando a fatica il progressivo peggioramento delle sue condizioni fisiche, soprattutto a causa del consistente aumento di peso, tanto da essere ricoverata all'ospedale di Piove di Sacco. Ad oltre due anni di distanza - era la fine del 2017 - dalla tremenda diagnosi la 66enne ha però incredibilmente scoperto, attraverso un'altra visita medica, di non aver mai sofferto di alcuna patologia tumorale, ma di una banale lesione nodulare benigna. Sono stati alcuni esami specialistici e il consulto con un luminare a escludere qualsiasi problema, a evidenziare il presunto clamoroso errore compiuto dai due medici.
Dopo aver festeggiato la fine di un incubo la cantante ha realizzato di essere stata vittima di un macroscopica sbaglio. Assistita dal suo avvocato, ha presentato un esposto in Procura ed è stato aperto un fascicolo.


L'INCHIESTA
Il pubblico ministero Marco Brusegan, titolare delle indagini, aveva stabilito come la diagnosi tumorale errata fosse collegabile alle precarie condizioni psicofisiche con le quali l'artista è costretta a fare i conti ormai da qualche anno. Il medico legale Antonello Cirnelli, nominato dalla Procura, nella sua consulenza ha sottolineato come ci sia stato l'errore medico, ma anche che la cantante è stata sottoposto alla chemioterapia per soli dieci giorni.
Ed è per questo che l'artista ha subito lesioni inferiori ai venti giorni e i due camici bianchi sono andati davanti al giudice di pace dove sono stati prosciolti per remissione della querela.
 

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