«Io, vittima di un maniaco alla fermata del tram in stazione»: la denuncia di una studentessa 25enne

Un molestatore alla fermata vicino alla stazione è diventato l'incubo di numerose studentesse che sarebbero state importunate e palpeggiate

Lunedì 15 Maggio 2023 di Marina Lucchin
Molestie

PADOVA - Un molestatore alla fermata del tram vicino alla stazione è diventato l'incubo di numerose studentesse, che sarebbero state importunate e palpeggiate.
Aurora (nome di fantasia per tutelare la sua privacy) ha deciso di raccontare la brutta esperienza vissuta. Venticinque anni, studentessa-lavoratrice, si è imbattuta nel maniaco - un ragazzo giovane, con i capelli ricci, il cappello alla pescatora e di carnagione olivastra - per la prima volta l'1 febbraio.
«Erano le 18.15.

Io ero sul marciapiede, lui alla fine della banchina del tram dal lato del McDonald. Stavo aspettando la mia ragazza ed ero da sola, ero abbastanza tranquilla perché sarebbe arrivata nel giro di meno di 10 minuti. Questo ragazzo si è avvicinato e mi ha chiesto se parlassi inglese o italiano, gli ho risposto pensando avesse bisogno di indicazioni. Avrà avuto vent'anni, alto, magro, indossava un cappello alla pescatora e aveva la pelle olivastra, capelli e occhi scuri. Aveva un accento molto marcato che sembrava arabo. Mi ha chiesto se avessi Instagram e ho risposto di no».


Poi il terrore: «Da lì ha iniziato a mettermi la mano sulla spalla e sul braccio e a guardarmi il sedere facendomi apprezzamenti sessuali. Mi ha chiesto di andare a casa con lui per fare sesso. Continuavo a ignorarlo guadando avanti e rispondendo "no", cercavo di scansarmi quando allungava le mani ma continuava comunque a toccarmi. Da lì ha continuato a fare commenti molto pesanti e sessuali, mi ha detto che era disposto a pagarmi quanto volevo basta che andassi a letto con lui».
Aurora continua: «Mi ha detto che sarebbero venuti anche i suoi amici, e li indicava mentre loro ci guardavano e ridevano. Ad un certo punto gli ho detto di lasciarmi in pace perché stava arrivando la mia ragazza e lui ha cambiato totalmente tono. Ha iniziato a insultarmi chiamandomi lesbica. Ha detto che se fossi andata con lui mi avrebbe fatto cambiare idea, e ha iniziato a descrivere esplicitamente cosa mi avrebbe fatto sessualmente. Alla fine ho trovato il coraggio di "sbloccarmi" perché mi sentivo che sarebbe successo qualcosa (in tutto ciò lui continuava a toccarmi) e sono scappata».


Purtroppo per la ragazza la brutta esperienza non si è conclusa lì. «Mi ha aspettato alla fermata ogni sera alla stessa ora (passo di lì perché torno da lavoro, non posso cambiare strada) e ogni sera mi seguiva urlandomi "lesbica". A volte ha provato a sbarrarmi la strada, ma sono sempre riuscita a scappare. Da quando c'è più luce la sera lo vedo meno, ma ogni tanto si presenta ancora e lui mi riconosce sempre».
«Mi chiederanno perché non sono scappata, perché non ho urlato o non ho provato a fare niente - lamenta la giovane - E la risposta è che ero completamente paralizzata dalla paura. Avevo paura che se fossi scappata mi avrebbe afferrata e portata via oppure che mi avrebbe seguita con i suoi amici».
Altre studentesse, sia italiane che straniere, hanno descritto il molestatore con le stesse caratteristiche.
 

Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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