PADOVA - Un molestatore alla fermata del tram vicino alla stazione è diventato l'incubo di numerose studentesse, che sarebbero state importunate e palpeggiate.
Aurora (nome di fantasia per tutelare la sua privacy) ha deciso di raccontare la brutta esperienza vissuta. Venticinque anni, studentessa-lavoratrice, si è imbattuta nel maniaco - un ragazzo giovane, con i capelli ricci, il cappello alla pescatora e di carnagione olivastra - per la prima volta l'1 febbraio.
«Erano le 18.15.
Poi il terrore: «Da lì ha iniziato a mettermi la mano sulla spalla e sul braccio e a guardarmi il sedere facendomi apprezzamenti sessuali. Mi ha chiesto di andare a casa con lui per fare sesso. Continuavo a ignorarlo guadando avanti e rispondendo "no", cercavo di scansarmi quando allungava le mani ma continuava comunque a toccarmi. Da lì ha continuato a fare commenti molto pesanti e sessuali, mi ha detto che era disposto a pagarmi quanto volevo basta che andassi a letto con lui».
Aurora continua: «Mi ha detto che sarebbero venuti anche i suoi amici, e li indicava mentre loro ci guardavano e ridevano. Ad un certo punto gli ho detto di lasciarmi in pace perché stava arrivando la mia ragazza e lui ha cambiato totalmente tono. Ha iniziato a insultarmi chiamandomi lesbica. Ha detto che se fossi andata con lui mi avrebbe fatto cambiare idea, e ha iniziato a descrivere esplicitamente cosa mi avrebbe fatto sessualmente. Alla fine ho trovato il coraggio di "sbloccarmi" perché mi sentivo che sarebbe successo qualcosa (in tutto ciò lui continuava a toccarmi) e sono scappata».
Purtroppo per la ragazza la brutta esperienza non si è conclusa lì. «Mi ha aspettato alla fermata ogni sera alla stessa ora (passo di lì perché torno da lavoro, non posso cambiare strada) e ogni sera mi seguiva urlandomi "lesbica". A volte ha provato a sbarrarmi la strada, ma sono sempre riuscita a scappare. Da quando c'è più luce la sera lo vedo meno, ma ogni tanto si presenta ancora e lui mi riconosce sempre».
«Mi chiederanno perché non sono scappata, perché non ho urlato o non ho provato a fare niente - lamenta la giovane - E la risposta è che ero completamente paralizzata dalla paura. Avevo paura che se fossi scappata mi avrebbe afferrata e portata via oppure che mi avrebbe seguita con i suoi amici».
Altre studentesse, sia italiane che straniere, hanno descritto il molestatore con le stesse caratteristiche.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout