Malore in campo durante l'allenamento, Pietro salvato a 13 anni

Domenica 5 Settembre 2021 di Barbara Turetta
Montecchia, il campo di calcio in cui il 13enne si stava allenando
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SACCOLONGO - L'utilizzo tempestivo del defibrillatore di cui l'impianto sportivo comunale è dotato, e la presenza di alcuni medici hanno salvato la vita a Pietro, 13 anni, accasciatosi a terra nel bel mezzo dell'allenamento di calcio.

Un evento improvviso, quanto inaspettato, che venerdì pomeriggio nell'impianto di viale dello Sport ha tenuto tutti con il fiato sospeso. Qui si stavano allenando i ragazzi della squadra Giovanissimi della Janus Nova, società di calcio di Selvazzano, e con loro in campo c'era anche Pietro, arrivato in bici per gli allenamenti. Il ragazzino pratica calcio dall'età di 5 anni, il primo ad allenarlo è stato proprio il papà Michele Guerra, collaboratore della società. Una passione che lo accompagna ormai da qualche anno. A luglio il tredicenne, che non ha mai avuto alcun problema di salute fino all'episodio di venerdì, aveva rinnovato il suo certificato agonistico necessario per poter scendere in campo e praticare l'attività sportiva.


MINUTI TERRIBILI

Cosa sia accaduto al cuore del ragazzino lo stabiliranno gli accertamenti medici a cui è sottoposto, ma il tempestivo intervento in campo, l'attenzione di alcuni genitori che l'hanno visto accasciarsi a terra, del mister e di quanti sono intervenuti hanno permesso ai battiti di ripartire. Nel campo è atterrato l'elisoccorso ed è arrivato il Suem che ha effettuato tutte le procedure per trasportare il tredicenne all'ospedale di Padova dove è stato ricoverato in rianimazione pediatrica, con segni di ripresa.


LA TESTIMONIANZA

Ed è il papà, che segue da vicino l'attività sportiva del figlio e di altri ragazzini, a voler raccontare quanto vissuto, ponendo l'attenzione sull'importanza di avere strutture sportive dotate degli strumenti salvavita, controllati e in perfetta manutenzione. «Pietro non aveva manifestato nulla di anomalo racconta il papà - venerdì eravamo stati anche mezza giornata al mare, poi nel pomeriggio gli allenamenti di calcio. Sono stato avvisato da un mister e sono corso al campo, mai avrei pensato di vivere una situazione simile, di vedere mio figlio steso per terra mentre veniva soccorso». «É importantissimo che le strutture sportive siano dotate di defibrillatore - continua il papà strumenti controllati con la corretta manutenzione che salvano la vita. Nel caso di mio figlio la coincidenza ha voluto che nell'infermeria dell'impianto ci fossero anche dei medici. Come società avevamo infatti pianificato una giornata di controlli convenzionati per gli iscritti. Si è intervenuti con tempestività ed efficacia. Va detto che in tutte le società ci sono persone che vengono formate per l'utilizzo del defibrillatore, e questo è un altro aspetto essenziale per la sicurezza in campo».
«Voglio poi ringraziare anche i genitori che si trovavano fuori dal campo e che si sono accorti subito del malore di Pietro continua Guerra - anche questo è stato di vitale importanza e ha permesso di non perdere tempo e di intervenire subito. Dico sempre a Pietro di stare attento alla strada quando va in bicicletta, è uno dei pensieri che abbiamo io e la mamma, di controllare il telefonino, di avvisarci, e poi le cose capitano così, all'improvviso, quando meno te lo aspetti. E ringrazio profondamente anche tutto il reparto di Pediatria dell'ospedale di Padova che l'ha in cura, ora confidiamo possa tornare presto in forze». «Un evento improvviso che ci ha profondamente scossi - ha detto Maurizio Meneghetti, direttore della società sportiva - l'attenzione alla sicurezza negli impianti sportivi deve sempre essere alta, venerdì pomeriggio la presenza del defibrillatore nel campo di calcio è stata fondamentale».
 

Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 08:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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