"Spara" biglie di ceramica contro le vetrate dei negozi, preso 29enne: «Lo faccio per noia»

Martedì 2 Marzo 2021 di Marina Lucchin
L'esterno del Caffè Tinto, uno dei locali presi di mira dal giovane "sparatore" di biglie
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PADOVA - Preso dalla noia del lockdown, un 29enne padovano si era costruito un “giocattolo” a metà tra una pistola e una fionda, capace di lanciare biglie di ceramica o piccoli piombini.

E sempre per via della noia - per lo meno questo è quello che avrebbe raccontato agli agenti della polizia locale che l’hanno incastrato - ha anche deciso anche di testare questa sua “creazione”, puntandola contro alcune vetrine in zona Chiesanuova tra dicembre e febbraio, danneggiandole. Fatto sta che al giovane vengono contestati almeno sei episodi, anche se l’impressione è che siano molti di più. In particolare sono tre quelli che hanno causato più danni: quello alla pompa di benzina Agip all’incrocio tra via Vicenza e via Digione, un negozio sfitto al civico 16, dove i vigili hanno repertato almeno 6 buchi provocati dalle biglie, e il Caffè-Tinto all’incrocio con via Caprera. 

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Se i primi danneggiamenti con quella che in gergo si chiama “arma impropria” erano passati inosservati, l’attenzione si è focalizzata su quanto stava accadendo dopo i presunti “spari” verso gli autobus, uno il 5 dicembre al capolinea di Torre (indaga l’Arma), l’altro il 22 febbraio tra la rotonda di porta Savonarola e la zona del Cimitero Maggiore (indaga la Squadra Mobile). Sui danneggiamenti ha iniziato a indagare la Squadra di Prossimità della Polizia Locale, che ieri ha individuato e denunciato un uomo accusato di essere l’autore dei molteplici episodi: un 29enne italiano domiciliato in città accusato di danneggiamento e getto di cose pericolose. Gli agenti della Polizia Locale infatti hanno eseguito un decreto di perquisizione presso l’abitazione ed il veicolo dell’indagato emesso dalla Procura al fine di rinvenire lo strumento utilizzato nei raid vandalici.
I fatti attribuibili all’uomo sono avvenuti tra dicembre 2020 e febbraio di quest’anno, in orario tardo pomeridiano e riguardano principalmente l’asse di via Chiesanuova e via Vicenza ed hanno avuto come oggetto il lancio di biglie sferiche in acciaio sulle vetrate delle pensiline delle fermate degli autobus e sulle vetrine di attività commerciali.


Al momento c’è il massimo riserbo sul motivo per cui il giovane avrebbe agito in questo modo: è prevista per stamane una conferenza stampa in cui gli investigatori illustreranno la vicenda. Pare però che davanti agli inquirenti, il giovane abbia ammesso di essere stato spinto dalla noia e per una forma di depressione che l’ha colpito negli ultimi tempi, forse legata anche al lockdown. 


Il giovane, inoltre, avrebbe confessato tutti gli episodi che gli sono stati addebitati, salvo poi ritrattare tutto alla presenza del suo avvocato. Addirittura il 29enne avrebbe fatto accenno anche al danneggiamento di alcune pensiline di Busitalia - che nel frattempo sono già state sostituite - e agli “attacchi” agli autobus, che però, pare siano avvenuti con modalità diverse da quelle utilizzate per danneggiare le vetrine in zona Chiesanuova. 
 

Ultimo aggiornamento: 08:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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