Nella Lega locale un altro scontro. Vince la bitonciana, lo sconfitto: «Voti decisivi da tesserati mai visti prima»

Un copione già visto a Padova e Albignasego. La neo eletta Schiavon: "Fossero venuti ai nostri gazebo avrebbero conosciuto i nuovi militanti". Poi aggiunge: porte aperte a tutti. Intanto gli oppositori pro Zaramella valutano di fare ricorso

Giovedì 20 Ottobre 2022 di Cesare Arcolini
Ponte San Nicolò, la Schiavon vince il congresso Lega

PONTE SAN NICOLO' - Un altro congresso e un'altra polemica che agita la Lega. Dopo Albignasego e Padova questa volta il caso dei nuovi militanti scoppia a Ponte San Nicolò dove martedì sera la candidata bitonciana Alessia Schiavon ha battuto per 8 voti a 5 l'ex presidente Ater Gianluca Zaramella, vicino al consigliere regionale Fabrizio Boron. Ed è di nuovo scontro: «C'erano nuovi tesserati mai visti prima e alla fine i loro voti sono stati decisivi» attacca lo sconfitto Zaramella.
Anche in provincia dunque i congressi delle sezioni leghiste non fanno che aumentare i veleni reciproci tra le due faide interne al partito.

Una situazione che si protrarrà fino al congresso provinciale previsto tra fine novembre e inizio dicembre e, soprattutto, fino alla battaglia definitiva: il congresso regionale atteso per l'inizio del nuovo anno.

LA POSIZIONE
«Non ho la presunzione di dire che tutti i presenti dovevano votarmi - ha spiegato ieri Zaramella - ma ho l'onestà intellettuale di affermare che in un periodo storico in cui il nostro partito è caratterizzato da numerose problematiche, la mia candidatura aveva il significato di fare da collante tra tutte le anime del Carroccio di Ponte San Nicolò ed iniziare un discorso condiviso in vista dei prossimi appuntamenti».
Martedì sera nella sede di via Panà a Noventa Padovana, però, è andata diversamente. «Oltre ai militanti storici e alla stessa Alessia Schiavon che poi ha vinto, sono arrivati cinque volti del tutto sconosciuti, presunti militanti, che hanno partecipato regolarmente alla votazione - continua l'ex numero uno dell'Ater padovana -. Da quanto ho saputo alcuni di loro sarebbero in qualche modo vicini a Schiavon. Non voglio pensare male, anzi, auguro alla collega di partito Alessia Schiavon tutte le gioie e i successi del mondo, tuttavia mi è parso un comportamento non elegante e che di fatto ha ribaltato i pronostici di partenza».

IL VETERANO
A Gianluca Zaramella ha fatto eco un volto storico della Lega di Ponte San Nicolò, che da cinque legislature siede nei banchi delle minoranze come consigliere comunale, Marco Schiavon: «Sappiamo tutti che in questo periodo storico ci sono più correnti all'interno della Lega del Veneto. Evidentemente qualcuno si è mosso in modo tale da piazzare nel ruolo di segretaria la persona più vicina alle loro idee e al loro credo politico. Niente di personale, ma adesso stiamo valutando, come già si sente dire per quanto riguarda il congresso di Padova, di fare ricorso. Trovo assurdo che ad eleggere una figura comunque di riferimento come è il segretario cittadino si siano presentate persone che non hanno mai operato e non si sono mai viste nel tessuto sociale di Ponte San Nicolò».

LE PRIME PAROLE
Ecco poi le prime parole della neo eletta Alessia Schiavon, 46 anni: «Non voglio fomentare alcun tipo di polemica. La porta della nostra sezione è aperta a tutti. Stringerò la mano sia a Zaramella che a Marco Schiavon che hanno fatto la storia della Lega a Ponte San Nicolò e dei quali il Carroccio locale ha ancora bisogno. In prospettiva vorrei che i giovani si avvicinassero alla Lega perchè abbiamo bisogno di forze fresche per crescere e tornare ad avere un peso nella società».
Davanti alle dichiarazioni di Marco Schiavon e Gianluca Zaramella, poi, difende la propria vittoria: «Nessun colpo basso. Se venivano alle riunioni, ai gazebi e alle situazioni in cui ci siamo incontrati come Lega a Ponte San Nicolò avrebbero conosciuto i nuovi militanti che mi hanno sostenuto e che si sono guadagnati i gradi con un duro e costante lavoro. Vorrei per il bene del nostro partito che ora si tirasse una riga e si iniziasse a lavorare tutti insieme. E' stato perso fin troppo tempo, sterili accuse ci allontanano dalla gente del paese e ci fanno perdere credito. Dobbiamo, viceversa, tornare uniti e fare squadra per riuscire a toglierci delle importanti soddisfazioni nell'immediato futuro. Io ci credo e spero che anche gli altri capiscano il mio pensiero e mi vengano dietro».

Ultimo aggiornamento: 11:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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