MASERA' - Ha mollato tutto ed è emigrato nel Regno Unito. Lì, in pochi mesi, è passato da semplice cameriere a manager di uno dei ristoranti più importanti di tutta Londra.
Ivan Rocca - originario di Maserà, 30 anni - ce l'ha fatta. Dal 2010 abita in Inghilterra. Sfiduciato dall'Italia, si è costruito una vita di successo all'estero. «Sono stato bocciato più volte alle scuole superiori - racconta -. A 17 anni sono stato assunto in una fabbrica come operaio. Ero deluso, scoraggiato dai miei ripetuti fallimenti. Lasciavo trascorrere le giornate una dietro l'altra: non mi sentivo parte integrante dell'ambiente lavorativo. Forse stavo buttando via la mia intera esistenza».
A 21 anni Ivan ha ottenuto il diploma in ragioneria in una scuola serale, continuando a lavorare. «A quel punto mi sono trovato di fronte ad un bivio - precisa - Potevo rimanere operaio, andare ad abitare nella casa che avevo appena acquistato per poi trovarmi un giorno a inveire contro le tasse, il caro benzina e i politici. Oppure stravolgere tutto: abbandonare un impiego a tempo indeterminato, vendere l'abitazione e andare a vivere in un altro Paese. Ho scelto la strada più difficile. Alcuni colleghi mi dicevano che ero pazzo. Non sono testardo, ma in quel frangente sono stato inamovibile».
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Ultimo aggiornamento: 14:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA Ivan Rocca - originario di Maserà, 30 anni - ce l'ha fatta. Dal 2010 abita in Inghilterra. Sfiduciato dall'Italia, si è costruito una vita di successo all'estero. «Sono stato bocciato più volte alle scuole superiori - racconta -. A 17 anni sono stato assunto in una fabbrica come operaio. Ero deluso, scoraggiato dai miei ripetuti fallimenti. Lasciavo trascorrere le giornate una dietro l'altra: non mi sentivo parte integrante dell'ambiente lavorativo. Forse stavo buttando via la mia intera esistenza».
A 21 anni Ivan ha ottenuto il diploma in ragioneria in una scuola serale, continuando a lavorare. «A quel punto mi sono trovato di fronte ad un bivio - precisa - Potevo rimanere operaio, andare ad abitare nella casa che avevo appena acquistato per poi trovarmi un giorno a inveire contro le tasse, il caro benzina e i politici. Oppure stravolgere tutto: abbandonare un impiego a tempo indeterminato, vendere l'abitazione e andare a vivere in un altro Paese. Ho scelto la strada più difficile. Alcuni colleghi mi dicevano che ero pazzo. Non sono testardo, ma in quel frangente sono stato inamovibile».
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