Interventi chirurgici: l'Azienda accelera per tagliare le liste d'attesa

Giovedì 7 Ottobre 2021 di Elisa Fais
Sale operatorie di nuovo a pieno ritmo

PADOVA  - La curva del contagio scende e l’ospedale torna alla normalità. Netta accelerata degli interventi chirurgici in via Giustiniani, dove l’attività sta tornando ai livelli del 2019. Tra giugno e settembre si contano quasi 15 mila interventi, un dato molto simile al periodo pre-Covid. Nel mezzo della pandemia, dal 29 giugno 2020 al 29 giugno 2021, la Chirurgia d’emergenza ha assicurato 864 ricoveri, il 55% in più rispetto al 2018. Sono in risalita anche gli atti operatori.
Il quadro è stato presentato ieri dal direttore generale dell’Azienda ospedaliera Giuseppe Dal Ben e dal direttore del Dipartimento di Scienze chirurgiche oncologiche e gastroenterologiche, Stefano Merigliano. «Ora il nostro obiettivo è raggiungere i numeri del 2019 e aumentarli del 7-10% nel 2022 – spiega il professor Merigliano – L’importante è accorciare le liste d’attesa al fine di dare risposte assistenziali tempestive.

Faccio un esempio: durante l’emergenza sanitaria è arrivato nel mio studio un paziente di 81 anni con un’ernia inguinale in stato avanzato. Aspettava da un anno l’intervento, solo apparentemente non urgente. Poi mi ha spiegato che la moglie era allettata e che lui non riusciva più a sollevarla. Il Covid ha portato via spazi ai bisogni di salute quotidiani della popolazione. L’aumento degli interventi in emergenza del 55% fa capire che molti, non avendo trovato una risposta adeguata nella chirurgia programmata, alla fine sono stati operati quando non si poteva farne a meno. La vaccinazione ci aiuta ad evitare i ricoveri Covid in terapia intensiva e quindi a dare spazio a chi ha bisogno». 


I NUMERI
Ogni anno a Padova vengono effettuati 60 mila interventi per oltre 100 mila ore nelle 53 sale operatorie (compreso l’ospedale Sant’Antonio). Prima del Covid l’attività chirurgica d’urgenza veniva gestita con rotazioni quotidiane nelle tre chirurgie generali. A partire dal 29 giugno 2020 è stata attivata l’unità di Chirurgia d’urgenza e, nel primo anno di attività, emergono già i primi risultati. «Su 864 ricoveri, sono state operate 492 persone – specifica Merigliano - Il 30% degli interventi è avvenuto nella notte. La degenza media è scesa da 10 a 5,5 giorni a paziente. Abbiamo occupato la metà dei letti grazie ad una capacità organizzativa enorme. Tra i trattamenti più richiesti c’è l’appendicite acuta, la diverticolite, i sanguinamenti, le colecistiti. Non ci sono politraumi, ma c’è la vita di tutti i giorni». 


IL NODO
Il problema però rimane la carenza d’organico. «Servirebbero almeno una decina di anestesisti – ammette il direttore Dal Ben – i bandi sono aperti, stiamo anche trattando con le cooperative ma non è facile perché ci portiamo via i professionisti l’un l’altro. I 350 medici specializzandi in arrivo in Azienda ospedaliera ci danno la ragionevole speranza che nel giro di 3 anni il sistema troverà un soddisfacimento maggiore». 


IL BILANCIO
Il contagio per fortuna continua a calare. Tra martedì e mercoledì si segnalano 91 nuovi casi e un decesso. I positivi al tampone in tutta la provincia scendono a 2.073, il 29 settembre erano 2.203. Attualmente nei due ospedali di Padova sono ricoverate 39 persone (20 non vaccinate e 19 vaccinate, anziani con quadri pluripatologici). L’età media è 61 anni. Il neonato di un mese, finito in terapia intensiva pediatrica a causa del Covid, è stato dimesso ed è in via di stabilizzazione. 


LA CAMPAGNA
Intanto i medici Usca dell’Alta Padovana e il personale dell’ospedale di comunità di Camposampiero sono stati ieri i protagonisti della campagna di vaccinazione dell’Ulss Euganea sul personale sanitario. La notizia l’ha data il direttore generale Paolo Fortuna: dopo aver avviato la campagna con la terza dose per i pazienti fragili, per le case di riposo e poi per tutti gli ultra-ottantenni, ora la somministrazione tocca al personale sanitario. L’Ulss conta un organico di settemila persone a cui bisogna aggiungere i liberi professionisti convenzionati (come ad esempio i 600 medici di famiglia) e il comparto privato. Questo autunno tutti avranno la possibilità di ricevere la terza dose del siero. È già partita, la settimana scorsa, anche l’Azienda ospedaliera vaccinando i propri dipendenti over 60. 
Intanto prosegue la campagna per tutti i nati nel 1941 o negli anni precedenti, ma anche per tutti gli ospiti e i lavoratori delle case di riposo.

Ultimo aggiornamento: 10:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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