Scende dal carro ferroviario in movimento e rimane agganciato con la giacca: Paolo schiacciato sotto i vagoni

Sabato 23 Ottobre 2021 di Camilla Bovo
Adriatica Spa dove è avvenuto l'infortunio mortale

STANGHELLA - Un altro infortunio mortale sul lavoro. È accaduto ieri mattina, alle 11.30 circa, a Loreo (Ro), all'interno dell'area della sede centrale del colosso di produzione di fertilizzanti minerali complessi Adriatica spa, lungo la Strada Dogado. A perdere la vita un 61enne di Stanghella, Paolo Merlin, operaio di una ditta esterna all'Adriatica, la Logyca Umf di Udine, che si occupa di attività di manovra ferroviaria e di terminali intermodali.

Paolo stava lavorando all'interno del capannone adibito ad officina meccanica, quando, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe sceso da un carro ferroviario in movimento, rimanendo agganciato e andando a finire sotto i vagoni merci. Al medico del Suem, subito accorso, non è rimasto altro da fare che constatare il decesso. Sul luogo della tragedia sono immediatamente intervenuti anche i vigili del fuoco, i carabinieri ed il personale dello Spisal dell'Ulss 5 Polesana. Il sostituto procuratore Valeria Motta ha disposto il sequestro dell'area aziendale, del capannone e dei vagoni.

IL PARROCO

Il primo a diffondere in paese la notizia di quanto accaduto a Paolo è stato don Francesco Lucchini, che sulla pagina Facebook della Parrocchia di Stanghella ha invitato la comunità a pregare per lui e a stringersi attorno alla famiglia Merlin. L'abitazione al civico 10 di via 1° maggio, dove il 61enne abitava con la moglie Luisella Martinello, è quindi stata meta del mesto pellegrinaggio di parenti e amici, accorsi per portare conforto a Luisella e al figlio Stefano. «La morte, purtroppo, ha coinvolto Paolo in un contesto di lavoro, che lui conosceva molto bene; questa volta, tuttavia, per un insieme di circostanze che noi non conosciamo, il destino ha fatto sì che Paolo non sia riuscito ad evitare quell'impatto che gli è stato fatale. ha scritto don Francesco - Questa mattina, Paolo si è svegliato ed è andato a fare quello che per tanti anni ha sempre fatto, con impegno, competenza e responsabilità. Sicuramente era convinto che sarebbe ritornato a casa, da Luisella, da suo figlio Stefano, dai suoi genitori Assunta e Celso, insomma, dalla sua famiglia, per la quale si è sempre speso con amore e generosità durante tutta la sua esistenza, dai suoi affetti più cari che nel tempo erano cresciuti di numero includendo anche i tanti amici con i quali stava volentieri insieme e che ora sono profondamente scossi».

IL DOLORE

Parole di dolore e cordoglio anche quelle espresse in una nota congiunta da Enrico Rigolin della Femca Cisl, Federica Franceschi della Filctem Cgil ed Enrico Crescenzio della Uiltec Uil. «Abbiamo appreso del grave infortunio dell'operatore del servizio di logistica occorso nel perimetro dello stabilimento di Loreo hanno scritto - Non potendo avere dati oggettivi in merito alle dinamiche su cui le indagini da parte delle autorità competenti sono in corso, riteniamo però fondamentale ribadire che non è più tollerabile e sopportabile, in ogni caso e indipendentemente da ogni responsabilità, morire sul lavoro. Appare quindi di assoluta priorità e urgenza che i provvedimenti contenuti nel disegno di legge del Governo in materia siano attuati rendendo la sicurezza nei posti di lavoro garantita attraverso maggior formazione dei dipendenti e degli imprenditori, maggior esigibilità delle risorse umane e finanziarie deputate al controllo e alla prevenzione e una maggior gravosità delle conseguenze sanzionatorie».
 

Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 15:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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