False fatture per 2 milioni, indagine Gdf: rete di imprese venete, noto deejay tra gli ideatori

Mercoledì 6 Maggio 2020
Fiamme Gialle, operazione "Paper-Gratis"
PADOVA/VENEZIA - È ritenuta una catena di attività che ha portato all'evasione di 900 mila euro di imposte, attraverso l'emissione di fatture per operazioni inesistenti per 2 milioni di euro quella individuata dalla finanza di Assisi. Una catena nella quale avevano un ruolo anche delle aziende con sedi nel Padovano e nel Veneziano. Nell'operazione denominata 'Paper-Gratis', sono state denunciate 12 persone per i reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Gli accertamenti sono partiti da una verifica fiscale su un'impresa che formalmente opera nel settore edile ma, secondo le Fiamme gialle, costituita con l'unico obiettivo di emettere fatture false.

È quindi risultata il primo anello di una catena di attività ramificate in diverse aree d'Italia. Lo sviluppo delle indagini ha consentito di scoprire altre imprese, con sede nelle province di Padova e Venezia (una fa capo a un «noto deejay», definito ideatore e artefice della truffa), che fungevano da "schermo". Annotando cioè le presunte fatture false per poi ri-emetterne altre di importo lievemente maggiorato a favore di ulteriori imprese venete. Ostacolando - secondo gli investigatori - la diretta connessione di queste ultime con l'originaria società "cartiera" umbra, risultata senza uomini e mezzi. Tra i denunciati anche il titolare "di fatto" dell'azienda umbra che, secondo l'accusa, aveva tentato di eludere i controlli intestando l'attività al figlio. 
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