Montegrotto. Addio al vespista Fabio Zilio, stroncato dal male. Il figlio era morto nel 2013 per una leucemia fulminante

Aveva 58 anni e da due anni era in pensione: faceva l'operaio metalmeccanico

Martedì 10 Ottobre 2023 di Eugenio Garzotto
Fabio Zilio

MONTEGROTTO TERME (PADOVA) - È venuto a mancare a 58 anni Fabio Zilio, persona molto conosciuta fra gli appassionati vespisti della città termale. Operaio metalmeccanico da quasi due anni in pensione, Zilio si è arreso il 6 ottobre a un male incurabile che aveva affrontato con la determinazione che congiunti e amici gli riconoscevano ma che alla fine ha avuto purtroppo la meglio. Un lutto che rinnova il dolore della sua famiglia, già colpita nel 2013 da una tragica perdita, quella del figlio Riccardo di appena 14 anni, stroncato da una leucemia fulminante. «Per noi è un dramma che si ripete», si è limitata a dire la moglie Monica che non ha voluto aggiungere altro. «Per tutti noi è una perdita terribile - dichiara Massimiliano Termini, presidente del Vespa Club di Rossano Veneto e suo amico di lunga data -. Fabio aveva un carattere che si rivelava a volte un po' spigoloso, ma era una persona buona e generosa. Vespa e Lambretta erano le sue grandi passioni.

Ha partecipato a molti raduni. Inizialmente era iscritto al Vespa Club di Abano per poi passare alle Vespe Padane. Mi ha dato un grande aiuto, assieme ad altri patiti di questo mezzo, a far rinascere il club di Rossano Veneto che si era po' appannato. Sapeva dare dei buoni consigli, non solo in merito alla sua passione - prosegue -. Ci sentivamo spesso e da lui arrivava sempre il suggerimento giusto. Ero a conoscenza dei suoi problemi di salute ma non pensavo che la situazione fosse così grave. L'ultima volta l'ho sentito a luglio. Gli ho chiesto come stava. "Andiamo avanti", mi ha risposto. Un po' laconico, ma era nel suo carattere. Poi, più nulla».

La perdita del figlio

La tragica scomparsa del figlio aveva rappresentato una ferita che non si era mai più rimarginata. «Si era molto chiuso in se stesso, dopo l'accaduto», conclude Termini. Riccardo Zilio se n'era andato per sempre nel gennaio di dieci anni fa, stroncato nel giro di appena tre giorni da una leucemia fulminante. Il ragazzino, che giocava come portiere nella squadra allievi del San Giuseppe di Abano, era tornato da scuola accusando un forte dolore a una gamba. Era stato portato al pronto soccorso della città termale, ma dalla visita non era emerso nulla di allarmante; gli era stata diagnosticata una distorsione al ginocchio. Ritornato a casa, le sue condizioni erano però rapidamente peggiorate, fino a renderne indispensabile il trasferimento d'urgenza all'ospedale di Padova, dove da subito il suo quadro clinico era apparso disperato, fino al tremendo epilogo. Riccardo, come il padre, era un grande appassionato della due ruote della Piaggio. «Ciao Fabio, ora sei partito per un altro viaggio, potrai ricongiungerti con il tuo piccolo vespista Riccardo», lo ha ricordato il sindaco Riccardo Mortandello, anche lui patito dell'iconico ciclomotore, sul suo profilo Facebook. Oltre alla moglie Monica, Fabio Zilio lascia il figlio Davide e la suocera Giovanna. Il funerale verrà celebrato oggi alle 15,30 nel Duomo di Montegrotto. In ricordo del congiunto, la famiglia chiede ai partecipanti al rito donazioni all'Istituto Oncologico Veneto

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