PADOVA - Bocche cucite per tutta la settimana. L'eliminazione dai play off ha inevitabilmente lasciato il segno nello "stato maggiore" del Padova che si è preso qualche giorno di tempo per sbollire la rabbia e la delusione nonché riflettere sul da farsi in vista della prossima stagione. Nel frattempo il presidente Alessandra Bianchi e il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli avranno modo di interfacciarsi con Joseph Oughourlian per fare il punto della situazione e studiare le prossime mosse che il patron aveva comunque già delineato in occasione della sua visita a metà febbraio.
Gli investimenti
La prossima sarà dunque la quinta stagione di Oughourlian al timone del Padova, salvo scenari societari differenti che al momento non sembrano ipotizzabili dopo il tentativo fallito dell'ex presidente Roberto Bonetto di prendere il sessantuno per cento delle quote. Occasione nella quale il finanziere era stato chiaro: tutto il pacchetto o niente. Nelle prossime ore, come detto, Oughourlian avrà modo di confrontarsi con la Bianchi e Mirabelli per gettare le basi della prossima stagione. Probabilmente si andrà verso una strategia a medio termine più sostenibile, vale a dire con una squadra improntata in buona parte sui giovani. Insomma, quel modello Sudtirol che il patron aveva già evocato qualche mese fa. Del resto dopo avere investito tanto nel primo triennio inseguendo quella promozione sfumata in maniera tanto clamorosa quanto dolorosa nelle ultime due stagioni, già quest'anno si era proceduto a un certo ridimensionamento che è destinato a proseguire.
La parola d'ordine: continuità
Continuità è la parola d'ordine riguardo alla linea tecnica, il cui responsabile è Mirabelli. Anche se il diesse è inviso agli ultras, che l'hanno preso di nuovo di mira al termine della gara con la Virtus Verona, Oughourlian e Bianchi sono intenzionati a confermarlo. Non tanto per il contratto in essere di un altro anno, ma principalmente perché si ritengono soddisfatti del suo operato. Del resto all'inizio di questa stagione gli era stato chiesto di abbassare l'età media della squadra e allo stesso tempo di salvaguardare la competitività della squadra. Inoltre gli era stato affidato il compito di liberarsi dei contratti più pesanti, missione in gran parte compiuta al netto della presenza sino all'ultimo dei fuori lista Monaco e Busellato. Senza dimenticare che l'estate scorsa non erano stati fatti proclami di vittoria a tutti i costi proprio seguendo l'impostazione di un ridimensionamento al quale il direttore sportivo ha lavorato e continuerà dunque a lavorare.
La panchina
Un capitolo a parte riguarda l'allenatore dal momento che Vincenzo Torrente è in scadenza. Sul suo operato la valutazione della società sarebbe positiva perché, dal suo arrivo all'ultima giornata del girone di andata, è riuscito a dare carattere alla squadra e a risistemarla sul piano tattico, tanto da tenere una media punti da promozione e chiudere la stagione regolare a tre punti dal secondo posto. Unica nota stonata l'epilogo molto amaro dei play off, principalmente a causa della clamorosa svista arbitrale, ma anche per gli errori sotto porta dei biancoscudati che non hanno sfruttato le occasioni create durante la partita con la Virtus Verona. Un eventuale conferma di Torrente sulla panchina del Padova sembra dunque essere al vaglio del club, ma allo stato dei fatti non è da escludere una scelta diversa dato che in questi giorni la società effettuerà una riflessione a tutto tondo. Senza dimenticare che a luglio anche Caneo non sarà più a libro paga.