PADOVA - «Non pagate tasse inique» perché «non è giusto correre il rischio di impoverirsi». Sono le parole che don Marino Ruggero, parroco di Laverda di Lusiana e Mure di Molvena nel padovano, ha affidato al bollettino parrocchiale. Il parroco, che predicava a Villa di Teolo, da cui è stato trasferito dopo aver fatto due provini per entrare nel «Grande fratello», ora ha sposato una sorta di campagna antifisco.
«La dottrina cattolica - scrive don Marino sul bollettino parrocchiale 'Marin che rugge' - ricorda che vi sono tasse giuste, che vanno pagate sotto pena di peccato mortale e reato penale, tasse ingiuste che si possono evadere senza peccato e senza reato e, addirittura, tasse perverse, cioè contrarie alla legge divina che non devono essere pagate anche con il rischio della propria vita».
«La tassa giusta - dice - non deve superare il 10/20% del salario».
Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 02:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA «La dottrina cattolica - scrive don Marino sul bollettino parrocchiale 'Marin che rugge' - ricorda che vi sono tasse giuste, che vanno pagate sotto pena di peccato mortale e reato penale, tasse ingiuste che si possono evadere senza peccato e senza reato e, addirittura, tasse perverse, cioè contrarie alla legge divina che non devono essere pagate anche con il rischio della propria vita».
«La tassa giusta - dice - non deve superare il 10/20% del salario».
Don Marino è stato famoso in passato per aver aperto un Pub per avvicinare i giovani, ma anche per il provocatorio presepe - nel segno dell'integrazione disse - con la madonna interpretata da una giovane ragazza madre di colore e, al posto di San Giuseppe, un bastone.